"Non ci sono più padri nobili: i padri nobili della Lega sono i 9 milioni di italiani che ci danno il voto". Cosi Matteo Salvini, ai cronisti a Palermo che gli hanno chiesto se Umberto Bossi è ancora il padre nobile della Lega.
Bossi, in un'intervista pubblicata oggi da La Repubblica, ha criticato duramente Salvini: "Ho aderito al gruppo Lega per Salvini premier per forza di cose. Ma una tessera nazionalista mica fa per me. Ci sono tanti militanti che non approverebbero. Molti sono già andati via, attirati dal movimento Grande Nord di Roberto Bernardelli. Sbagliano prospettiva. Soffrono perché la Lega ha tolto la parola al Nord. Ma non è finito il mondo. Un recupero è possibile. Evidentemente - aggiunge Bossi - anche cambiando leadership.
Ma io ho fiducia che, essendo mutata la situazione, anche le persone possano correggersi e cambiare". Bossi parla quindi più esplicitamente di Matteo Salvini dopo la sconfitta in Emilia-Romagna: "Con la linea nazionalista neanche in Emilia c'era da pensare di vincere. Bonaccini è stato bravo ad agganciarsi per tempo al treno di Lombardia e Veneto, con il progetto del regionalismo differenziato. La Lega nazionalista invece gli ha concesso uno spazio che doveva essere il suo. Come non capire che il popolo emiliano vuole raggiungere il traguardo". "La nostra priorità - sottolinea quindi Bossi - deve essere batterci per l'autonomia e l'esperienza insegna che la sinistra è più sensibile al tema della destra".
"Rispetto le sue idee ma non cambio le mie. I numeri dicono che non siamo mai stati così forti come adesso nelle regioni del Nord e con grande orgoglio ormai siamo determinanti e presenti al Sud", replica Salvini alle dichiarazioni di Umberto Bossi.
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