Il governo va verso il prolungamento del lockdown fino al 3 maggio. E' quanto si apprende da fonti sindacali al termine del vertice tra il premier Giuseppe Conte e le parti sociali. Secondo le stesse fonti si valuta la possibilità di poche riaperture mirate nell'ambito dei codici Ateco delle attività essenziali. Nei prossimi giorni - si spiega - verrà istituito un gruppo di lavoro per prefigurare le condizioni per una riapertura progressiva.
"Il presidente del Consiglio ci ha confermato che, ad oggi, non ci sono ancora le condizioni per far ripartire le attività sospese. Prima di tutto la salute dei lavoratori". Così il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, dopo il vertice in videoconferenza convocato dal premier Giuseppe Conte, con le parti sociali, sulle misure di contenimento da mettere in campo per le attività produttive dopo il 13 aprile.
"Abbiamo convenuto stasera con il Governo che non ci sono ancora le condizioni per una ripresa delle attività produttive. Tutti vogliamo che si riapra nel massimo della sicurezza e con le necessarie garanzie per la salute in tutti i luoghi di lavoro. Oggi è questa la priorità", scrive su twitter la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan
Non siamo nelle condizioni, al momento, di riaprire le attività produttive perché rischieremmo di far risalire la curva dei contagi e di vanificare i risultati che abbiamo ottenuto con le misure messe in atto dal governo. E' quanto ha spiegato, a quanto si apprende, il premier Giuseppe Conte nel corso della videoconferenza con Regioni, Anci e Upi sul prolungamento del lockdwon.
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