"Mi dispiace, ma tra pochi minuti partirà la diffida per l'ordinanza" della Regione Calabria, "se non dovesse essere ritirata l'ordinanza sarà impugnata". Lo afferma ai microfoni del Tg1 il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia. "La fuga in avanti della Calabria non aiuta nessuno e mette a rischio la salute dei calabresi", aggiunge.
Il 95% delle ordinanze regionali è compatibile con il Dpcm mentre il restante 5% necessità di modiche che verranno fatte entro domenica in base ad un confronto costante con il governo e ai chiarimenti previsti nelle Faq di Palazzo Chigi. E' quanto ha sottolineato il ministro per le Autonomie Francesco Boccia, secondo quanto si apprende, nel corso della videoconferenza con le Regioni. Boccia avrebbe anche riconosciuto l'impegno delle Regioni a procedere in maniera unitaria, in modo da avviare la fase 2 senza rotture e in piena collaborazione. Il governo valuterà aperture differenziate per Regione a partire dal 18 maggio, sulla base dei dati del contagio che emergeranno dopo il 4 maggio. E' quanto avrebbe spiegato il ministro Francesco Boccia ai rappresentanti delle Regioni. Un nuovo tavolo con gli enti locali dovrebbe dunque tenersi nella settimana che si apre l'11 maggio, quando si potranno avere i dati del primo monitoraggio, che sarà effettuato secondo i parametri che indicherà in un decreto il ministro della Salute Roberto Speranza.
Le Regioni dunque contro il governo, i Comuni contro i governatori, l'esecutivo contro le "iniziative improvvide" di presidenti e sindaci, centrodestra contro centrosinistra. A due giorni dall'inizio della Fase 2, in attesa delle Faq di Palazzo Chigi e della circolare del Viminale che dovrebbero chiarire le questioni in sospeso introdotte con il nuovo Dpcm, a partire dalla vicenda dei 'congiunti, l'unica cosa chiara è lo scontro costante tra le varie amministrazioni. Un botta e risposta che non aiuta visto che l'emergenza non è affatto finita e che per contenere la nuova diffusione del virus - sicura secondo gli esperti con le riaperture - serve marciare tutti nella stessa direzione.
"In Calabria riaprono i ristoranti all’aperto, con sicurezza, mascherina e tutto? Bene, meglio che facciano così che andare avanti con reddito di cittadinanza e sussidi. Là dove si può ripartire in sicurezza facciamolo. Non vuol, dire darsi alla pazza gioia". Lo ha detto Matteo Renzi durante la registrazione di Porta a Porta, su Rai Uno. "Se in Calabria, dove i contagi sono bassi e non si prevede che torni l'emergenza, riaprono i ristoranti all’aperto, vivaddio che male fanno?".
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