Il leader della Lega Matteo Salvini, interviene sulle polemiche scaturite dall'intervento del parlamentare Alessandro Pagano che ieri durante il suo intervento in Aula aveva paragonato Silvia Romano, la cooperante rapita in Kenya nel 2018 e liberata in Somalia sabato scorso, una "neo terrorista". "Ho parlato a Pagano come parlo con tutti, sindaci e parlamentari della Lega. Il problema non è Silvia Romano ma l'uso che il governo ne ha fatto, esibendola il diretta tv e facendo uno spottone ai tagliagole. Per quanto mi riguarda da domani non bisognerebbe pagare più nessun riscatto. In Italia ci fu una legge che impedì il pagamento e si bloccò il business dei sequestri". Così il segretario della Lega, Matteo Salvini, a Agorà su Rai 3.
"Il mio intervento, sopraffatto dalla bagarre suscitata dalle mie espressioni delle quali se ho offeso qualche sensibilità mi scuso, era volto a sollevare interrogativi nei confronti di una azione di governo che sembrerebbe, da quanto affermato dal portavoce dell'organizzazione terroristica al Shabaab, aver agevolato, attraverso i soldi versati dallo Stato italiano, l'acquisto di armi per la jihad e nuovi attentati". Lo afferma all'Ansa il deputato della Lega Alessandro Pagano, che stamani aveva definito Silvia Romano "neo-terrorista". Alla Camera si è scatenata una bagarre dopo che il deputato leghista ha definito Silvia Romano, la cooperante rapita in Kenya e rientrata in Italia due giorni fa, "la neo-terrorista". Pagano è stato ripreso dalla vicepresidente della Camera Mara Carfagna, che ha definito "inaccettabile" la definizione ma questo non ha impedito vivaci proteste di molti deputati. Pagano, illustrando un ordine del giorno al decreto Covid, ha criticato il governo perché al funerale di un poliziotto morto per il coronavirus non era presente con nessun proprio rappresentante, mentre, ha aggiunto, "quando è tornata una neo-terrorista, perché questo è El Shabaab, sono andati ad accoglierla".
"Nei confronti di Silvia Romano - afferma Pagano - vorrei esprimere il massimo della solidarietà perché dopo 18 mesi ha potuto riabbracciare i propri cari e riassaporare la libertà". "Lungi da me esprimere qualcosa di personale nei confronti della giovane - prosegue - anche perché è chiaro che la stessa potrebbe essere ancora scossa dalla terribile esperienza che ha provato. Ben altra riflessione invece intendevo fare verso tutte quelle Autorità che l'hanno accolta senza le dovute cautele, consentendo ad un gruppo terrorista di farsi pubblicità sulla pelle di questa giovane che ha così duramente sofferto. Non il sottoscritto ma organi di informazione di diversa estrazione come Repubblica, L'espresso, Tgcom 24, Liberoquotidiano, come ho tentato di dire anche in aula, interrotto dai deputati della maggioranza, hanno messo in luce impietosamente il doppio risultato ottenuto, con il concorso colposo del governo, dall'organizzazione terroristica al Shabaab attraverso il riscatto e la pubblicizzata conversione, sulla cui libertà molti hanno posto seri dubbi". "In ogni caso - aggiunge il deputato della Lega - sulle scelte personali, nessuno ha titolo e diritto di intervenire ma sui comportamenti istituzionali tanti interrogativi vanno sollevati e tante risposte devono essere date. Da siciliano ho vissuto una stagione in cui la mafia godeva anche di consenso sociale e la mia generazione ha combattuto per evitare tali storture culturali, condannando ogni adesione o segnale benevolo nei confronti della stessa, ben sapendo che opinioni o atteggiamenti capaci di produrre consenso ne aumentavano il potere. L'obiettivo della mia critica politica era quindi indirizzata proprio verso il Governo e non già verso la povera ragazza", per il pagamento del riscatto che "ha agevolato l'acquisto di armi per la jihad e nuovi attacchi" da parte di al Shabaab. "Le critiche che mi arrivano dai mondo della maggioranza hanno enfatizzato una espressione privandola del contesto in cui era inserita - insiste Pagano - soffocando gli interrogativi che in una repubblica democratica, un parlamentare ha il diritto e il dovere di sollevare. In questo modo è chiaro che si è deviata l'attenzione sul vero dibattito e sulle evidenti incongruenze, inadeguatezze e clamorosi errori che si sono consumati su questa vicenda" conclude.
Immediate le voci di protesta si sono levate dall'emiciclo. La vicepresidente Carfagna ha a sua volta subito ripreso Pagano. Dopo che il deputato della Lega ha concluso l'intervento ha preso la parola Emanuele Fiano (Pd), che ha definito "inaccettabili" le parole di Pagano perché ha utilizzato l'Aula per "diffamare e calunniare una persona in termini di codice penale, una persona che è stata 18 mesi prigioniera dei terroristi". Carfagna ha a sua volta ribadito di aver già ripreso Pagano e che le sue parole sono "inaccettabili". "Evidentemente - ha concluso - l'onorevole Pagano se ne assume la responsabilità". Protesta anche il deputato Pd Filippo Sensi che poi su twitter racconta le parole di Pagano e commenta: "Il vomito".
Salvini, problema non è lei ma islam fanatico - "Il problema non è Silvia Romano, una ragazza mandata allo sbaraglio, usata dai terroristi per ottenere soldi e armi, esibita velata alle telecamere di tutto il mondo da un governo incapace di gestire l'emergenza, prima sanitaria, oggi economica e sociale. Lasciamo stare Silvia, cui auguro vita lunga e felice, e guardiamo al vero nemico, al vero pericolo per i nostri figli, per l'Italia, per il mondo, per la Libertà: l'Islam fanatico, integralista, violento, assassino". Così Matteo Salvini su fb.
Osservatore Romano, contro Silvia uno sguardo disumano - Tutti i "giudizi" che in questi giorni si sono accaniti contro Silvia Romano dopo la sua liberazione "partono da un dato in comune, da un comune sguardo, disumano. Perché disumano è lo sguardo dell'uomo quando non vuole vedere. Quando zittisce, sopprime la compassione che sempre dovrebbe abitare dentro i suoi occhi. La compassione. La capacità di sentire sulla propria pelle il dolore degli altri. E questa storia è piena di dolore, basta saper guardare". Lo scrive l'Osservatore Romano in un articolo sulla liberazione della cooperante italiana.
"Non ho sentito e non mi interessa. Guardi, non amo la politica, non la seguo". Così Francesca Fumagalli, la mamma di Silvia Romano, ha risposto a chi le ha domandato se querelerà il deputato della Lega, Alessandro Pagano, che ha definito una "neo-terrorista" la figlia, tornata lunedì a casa dopo essere stata sequestrata per un anno e mezzo fra Kenya e Somalia. "Se non ci foste voi starebbe molto meglio". Francesca Fumagalli, la mamma di Silvia Romano, ha risposto così ai giornalisti che le domandavano come fossero i primi giorni della figlia a casa dopo un sequestro durato un anno e mezzo. La donna, durante una breve uscita dal palazzo per fare acquisti in farmacia e in panetteria, non ha voluto commentare nemmeno le dichiarazioni del deputato della Lega, Alessandro Pagano, che ha definito Silvia Romano una "neo-terrorista"
"Provo forte imbarazzo per le parole pronunciate oggi alla Camera da un Deputato della Repubblica italiana. Quelle parole segnano una triste pagina della storia italiana. In questi giorni abbiamo letto e ascoltato cose raccapriccianti contro Silvia Romano. Ma oggi si è superato ogni limite. Descrivere una ragazza di 25 anni reduce da 18 mesi di prigionia, con tutto quello che ha potuto passare, come una neo-terrorista non è accettabile da nessuno, tanto meno da un rappresentante delle istituzioni". Lo scrive il ministro Luigi Di Maio su Facebook
Fico, inaccettabili le parole contro Silvia Romano - "Le parole d'odio rivolte a Silvia Romano nell'Aula della Camera sono violente e inaccettabili. Montecitorio è il luogo del dibattito e del confronto, anche acceso, non la sede per formulare insulti a una giovane che viene da diciotto mesi di inferno". Lo dice il presidente della Camera Roberto Fico.
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