"Per raggiungere la fatidica immunità di gregge servono i vaccini, un piano e la capacità di somministrarli in fretta. Non servono astrazioni o pregiudizi. Perché, ne sono certo, uscire da questo tunnel lo vogliamo tutti. Al di là dei ruoli di ognuno. E quell'epopea di rinascita e rigenerazione non basta invocarla. Dobbiamo tutti contribuire affinché accada". E' quanto scrive il commissario anti Covid Domenico Arcuri in una lettera al Corriere della sera. "Sono passati solo 4 giorni dall'inizio della campagna, è davvero presto e sarebbe strumentale fare già consuntivi - sottolinea Arcuri - sono certo che lo spirito di collaborazione che abbiamo messo in campo porterà rapidamente ad azzerare queste asimmetrie" tra Regioni. E se così non sarà di certo non mi esimerò dal denunciarlo". In queste prime settimane "i destinatari dei vaccini sono i medici, gli infermieri e le Rsa.
Poi serviranno dei rinforzi. Abbiamo avviato una 'call' pubblica e ricevuto 22mila candidature di medici e infermieri. Quattro giorni fa è entrata in vigore la norma che ci consente di attivarli. I primi saranno formati ed inviati sui territori entro la fine del mese".
"All'Italia spettano quest'anno 40 milioni di dosi Pfizer: si comincia con 2.349.750 a gennaio e 1.879.800 a febbraio, con una frequenza di 470mila dosi la settimana - continua - La Pfizer è la sola azienda autorizzata a immettere in commercio il proprio vaccino; lo distribuisce ai Paesi Ue in percentuale alla loro popolazione; all'Italia spetta il 13,46%; aspettiamo Moderna: sarebbero altre 20 milioni di dosi per l'Italia".
"Serviranno milioni di dosi (fino a 120 per tutti gli italiani) - rileva Arcuri - e, quando ci saranno, sarà avviata la campagna di vaccinazione di massa, che speriamo di concludere in autunno. I punti di somministrazione diventeranno 1.500, uno ogni 40mila abitanti. Il sistema informativo entrerà a pieno regime e servirà a prenotarsi, governare la somministrazione, la sua accountability e la farmaco-vigilanza".
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