"Una situazione paradossale,
inverosimile e vergognosa, il Governo ci toglie definitivamente
il lavoro. Ci lascia a casa, additandoci come gli unici
responsabili dei conflitti internazionali, mortificando il
nostro lavoro, che da anni svolgiamo con grande serietà e
professionalità, senza assumersi le proprie responsabilità,
senza che si sia adoperato affinché trovasse le dovute soluzioni
a tutela dei posti di lavoro di un'azienda che oggi rappresenta
un assetto strategico di rilevanza Nazionale e Europeo". Lo
scrive in una nota la Rsu dei lavoratori della Rwm dello
stabilimento di Domusnovas, dopo la revoca delle licenze per
l'esportazione delle bombe in Arabia Saudita ed Emirati Arabi
Uniti e l'annuncio dell'azienda con sede a Ghedi (brescia) di
presentare ricorso contro il provvedimento del governo.
"Ci sarebbe piaciuta la stessa indignazione anche quando, lo
stesso Governo, senza clamori ha dato il via libera, alla
vendita di due navi militari all'Egitto - aggiunge la
rappresentanza sindacale unitaria che sottolinea "il silenzio
assordante del Mise" riferendosi alla sottosegretaria Alessandra
Todde - Siamo preoccupati per quello che nel futuro prossimo
saranno le decisioni della proprietà che, a causa di un'assenza
di programmazione da parte del Governo Nazionale sull'industria
bellica, possa decidere di non attuare più nessun tipo di
investimento fino ad arrivare ad un totale disimpegno nel nostro
territorio, già martoriato e penalizzato da scellerate
precedenti decisioni politiche".
Al Governo nazionale la Rsu chiede di "assumersi le proprie
responsabilità mettendo in campo tutti i soggetti e tutte le
iniziative possibili a tutela dei posti di lavoro, prendendo una
volta per tutte una chiara posizione su cosa intende fare
dell'industria bellica in generale e in particolare del nostro
stabilimento. La dignità del lavoro non è solo un fatto
economico ma anche una questione etica e sociale".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA