Il "Treno del Ricordo" servirà "non per riaprire le ferite del passato, non per dividere ancora ma per chiudere un cerchio, per sanare quella vergogna e ricucire quel sentimento di solidarietà su cui ogni nazione si fonda".
Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni al Monumento nazionale di Basovizza per il Giorno del Ricordo delle vittime delle Foibe.
"Penso che sia una bellissima iniziativa, quella che inauguriamo del treno che percorre come una sorta di museo lungo tutto il territorio nazionale la vicenda delle foibe e dell'esodo, anche per sanare la vergogna di esuli che con un treno arrivavano per restare italiani in Italia e non venivano esattamente ricambiati con lo stesso amore".
"Sono molto fiera di questo lavoro, come del museo del ricordo che nascerà a Roma - ha aggiunto - proprio perché non è una storia che riguarda un pezzo di confine italiano ma l'Italia nel suo complesso". Esserci, ha detto, è "un'emozione diversa per quello che la presenza di un presidente del Consiglio racconta e significa. Per me sempre stato molto emozionante, credo fosse a maggior ragione importante esserci in questa veste". Credo fosse un atto dovuto, anche perché scopro che nessun presidente del Consiglio era mai stato alla celebrazione di Basovizza".
Il treno storico è appositamente allestito con una mostra multimediale e l'esposizione delle masserizie degli esuli conservate e custodite dall'Istituto regionale per la cultura istriano fiumano dalmata nel magazzino 18 di Trieste. Il convoglio ripercorre idealmente il viaggio compiuto dagli esuli istriani, fiumani e dalmati. Il progetto del Treno del ricordo nasce da una risoluzione della commissione Cultura della Camera ed è realizzato dalla Struttura di missione per gli anniversari nazionali ed eventi sportivi nazionali e internazionali della Presidenza del Consiglio, da Ferrovie dello Stato e fondazione FS italiane in collaborazione, tra gli altri, con i ministeri della Cultura, dell'Istruzione e del merito della Difesa.
Presenti tra gli altri i ministri per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi, per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, della Cultura, Gennaro Sangiuliano, dell'Istruzione, Giuseppe Valditara. "Obiettivo di questo treno è portare ben oltre la data del 10 febbraio i valori e anche l'umanità vissuta e perduta ottanta anni fa - ha detto Abodi - questo è un treno speciale a tutti gli effetti, un treno storico che non trasporta persone ma trasporta emozioni, ricordi, voci, immagini, simboli in giro per Italia, attraversandola. Il significato di questo treno è la quotidianità con cui non dobbiamo mai dimenticare il sacrificio delle persone a cui è stata tolta la vita". E' "un impegno a perpetuare il ricordo" e a testimoniarlo.
Domenica il treno partirà da Trieste e raggiungerà altre città italiane fino alla tappa finale del 27 febbraio a Taranto.
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