Il giorno dopo la sua designazione, Domenico Lacerenza si è messo al lavoro come candidato governatore del centrosinistra (Pd-M5S-Avs, +Eu) per le Regionali lucane del 21 e del 22 aprile. Con la segreteria dem, Elly Schlein, e con il presidente pentastellato, Giuseppe Conte, si è confrontato sul programma.
Ma, nel corso di una giornata convulsa, è salita la tensione con l'ex Terzo Polo e si sono soprattutto rincorse le voci su un nuovo, clamoroso colpo di scena: pur di allargare il perimetro della coalizione, si punterebbe su un nome nuovo al posto dell'oculista. "Se volete vincere dovete mettervi d'accordo, se volete perdere continuate così", sono state le parole rivolte da Romano Prodi a Conte durante la presentazione del libro "Capocrazia" di Michele Ainis, a Roma.
La risposta del leader pentastellato: "Noi non esprimiamo dei veti, nel nostro corso c'è una politica col sorriso, che rispetta gli altri, ma è difficile se devi lavorare con dei leader che dichiarano pubblicamente che il loro obiettivo non è la competizione sana, ma distruggere il M5s". E intanto, verso le Europee di giugno, si rafforza l'ipotesi di Lucia Annunziata candidata capolista dal Pd come indipendente nella circoscrizione Sud.
Per la Basilicata è invece arrivata la decisione di Pd, M5S, Avs e +Europa che hanno ufficializzato la scelta su Lacerenza, medico, nato a Barletta 66 anni fa, ma in Basilicata da oltre 25. Una decisione contestata apertamente da Italia Viva ("Inaccettabile", per il capogruppo di Iv alla Camera, Davide Faraone, il metodo utilizzato da Pd e M5S) e da Azione, attraverso le parole del suo leader Carlo Calenda, che nel fine settimana sarà in Basilicata: "E' il M5s, che ormai decide la politica della sinistra, ad aver escluso Azione e ne abbiamo preso atto". Ma l'ex ministro ha anche ricordato il peso in Basilicata di Azione, forte del 10% preso al Senato maggioritario con l'ex governatore Marcello Pittella nelle Politiche 2022. "Io - ha aggiunto Calenda - preferisco non avere candidati persi. Dall'altro lato, c'è" Vito Bardi (Forza Italia) "un moderato europeista, un uomo delle istituzioni, non il 'trux'. Valuteremo e decideremo".
E il centrodestra appare pronto ad accogliere esponenti di Azione e Italia Viva. Nel pomeriggio, poi, da Roma l'apertura del Pd: "Nessuna preclusione a un allargamento della coalizione di centrosinistra, continuiamo a essere unitari. Ancora una volta il Pd farà valere le ragioni dell'unità della coalizione". Concetti ribaditi anche a Potenza, nella sede dei dem lucani, alla riunione del tavolo del centrosinistra, al quale però non hanno partecipato né il candidato Lacerenza né il segretario regionale di Azione, Donato Pessolano, che, "invitato all'ultimo momento", ha deciso di non partecipare. Assenti anche Italia Viva, Psi e Basilicata Possibile. Nonostante il primo comunicato da candidato di Lacerenza ("Ho avviato il confronto con le forze politiche lucane moderate e progressiste con l'obiettivo prioritario di trasformare la piattaforma di idee e posizioni su cui c'è stata da subito convergenza in un programma compiuto") la tensione nella coalizione di centrosinistra è evidente. Non mancano i malumori anche nello stesso Pd. Nessuno alza la voce, ma i mal di pancia per il mancato coinvolgimento delle forze moderate non mancano. Molto più rumorosa, invece, la protesta dei sostenitori di Angelo Chiorazzo, che era stato indicato da Basilicata Casa Comune come candidato governatore. Il passo di lato del fondatore della cooperativa Auxilium e la scelta ricaduta su Lacerenza stanno spingendo diversi possibili candidati alla carica di consigliere regionale a smarcarsi.
E così, a una settimana dalla scadenza fissata per il 23 marzo, le difficoltà per formare le liste ("che, se non ci fosse un passo indietro di Lacerenza, diventerebbero insormontabili", sussurrano fonti dei partiti) potrebbero trasformarsi nel passaggio decisivo per una nuova svolta con unn clamoroso cambio in corsa alla guida della coalizione lucana di centrosinistra.
Mulè, uniti su Bardi, porte aperte a Calenda
"In Basilicata il centrodestra ha idee chiarissime e riconosce in Vito Bardi, espressione di Forza a Italia, un modello di amministrazione virtuoso. Quanto a Calenda e all'eventuale appoggio a Bardi a mio giudizio non devono esserci preclusioni perché, se accadrà, è perché si riconoscerà nel programma del centrodestra. E il programma per noi è una stella polare nel rapporto di lealtà che ci lega agli elettori". Ad affermarlo è Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia nel corso della trasmissione Agorà su Raitre.
Lacerenza: 'Non ho ancora sentito né Schlein né Conte'
"Spero di riuscire a stimolare quei cittadini che si sono disaffezionati alla politica". Così Domenico Lacerenza, candidato governatore del centrosinistra per le Regionali lucane del 21 e 22 aprile. Lacerenza - sostenuto da Pd, M5S, Avs, +Europa, con il consenso di Basilicata Casa Comune - ha aggiunto "dobbiamo parlare di programmi, non di vincere o perdere la competizione: quello è un approccio che non mi piace".
"Non ho sentito né Conte né la Schlein, ma sono passate poche ore da quando sono stato indicato come candidato" ha detto Lacerenza,. "I primi con cui mi sono subito confrontato sono stati i miei familiari che - ha aggiunto - mi hanno supportato nella scelta di accettare la candidatura". L'oculista Lacerenza - pugliese di Barletta, ma in Basilicata da oltre 25 anni, è il direttore della Sic (Struttura interaziendale complessa) di Oculistica dell'azienda ospedaliera regionale San Carlo di Potenza - ha poi raccontato che "è stato contattato ieri pomeriggio" quando ha partecipato a un incontro nel comitato elettorale di Angelo Chiorazzo, che era stato indicato da Basilicata Casa Comune come candidato governatore.
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