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Le opposizioni aprono il tavolo per il referendum sull'Autonomia

Le opposizioni aprono il tavolo per il referendum sull'Autonomia

Il governo rivendica la promulgazione rapida del Quirinale

ROMA, 27 giugno 2024, 20:18

Giampaolo Grassi

ANSACheck
Opposizioni in piazza - RIPRODUZIONE RISERVATA

Opposizioni in piazza - RIPRODUZIONE RISERVATA

La riforma dell'Autonomia differenziata è ancora fresca di promulgazione da parte del Presidente della Repubblica, ma le opposizioni si sono già attrezzate per abrogarla. Il tavolo per promuovere il referendum si è riunito lunedì scorso e sabato lo farà di nuovo, per cominciare a ragionare sui quesiti da sottoporre alla Corte Costituzionale. Il lavoro è ancora di carattere più tecnico che politico, ma qualche mossa si delinea. Come l'intenzione di far pressione sul ministero della Giustizia affinché vari la piattaforma per la raccolta delle firme on line. La scadenza per presentarle è il 30 settembre e le vacanze estive non aiutano le iniziative ai gazebo.
    Intanto, il governo ha sottolineato i tempi celeri con cui il Presidente Sergio Mattarella ha promulgato la riforma: "L'autonomia è una legge importante - ha detto la ministra per le riforme, Maria Elisabetta Casellati, di Forza Italia - significa migliore allocazione delle risorse. Significa, come ha riconosciuto con la sua promulgazione il Presidente della Repubblica, che dà uguali servizi al Nord e al Sud, che non divide l'Italia. Al Sud non sarà tolta alcuna risorsa". Per il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli, di Fratelli d'Italia, la firma di Matarella "dovrebbe tacitare ogni malevola strumentalizzazione da parte dell'opposizione. Mi auguro che se critiche si vogliono fare alla legge, come legittimo, si abbia la decenza di parlarne con cognizione di causa e senza slogan, a meno che non si voglia mancare rispetto a chi rappresenta l'Unità d'Italia".
    Per le opposizioni, al tavolo per il referendum si sono sedute "le rappresentanze sociali, come sindacati e associazioni - ha spiegato la senatrice del M5s Alessandra Maiorino - e rappresentanti dei partiti: per adesso, oltre al M5s, il Pd e Avs. Ma ovviamente è aperto a tutti. L'idea è costituire un coordinamento". Anche Azione e Più Europa hanno risposto. La platea è destinata ad allargarsi con la nascita del comitato promotore. Cgil e Uil hanno già annunciato che ne faranno parte.
    Azione e Iv potranno decidere in quali forme dare il loro contributo, se partecipando direttamente alla macchina organizzativa o sponsorizzando la raccolta firme e il voto. "Il Pd sta facendo un lavoro di allargamento a tutti, partecipato, sul piede della pari dignità - ha spiegato il responsabile riforme del Pd, Alessandro Alfieri -.Bisogna costruire con i tempi giusti una macchina organizzativa solida". I tempi sono stretti e le vacanze non aiutano. Per questo il deputato di Più Europa Riccardo Magi darà battaglia sulla piattaforma digitale: "Sono passati due anni e mezzo dal termine in cui sarebbe dovuta entrare in vigore - ha spiegato -: un ritardo che nasconde una volontà politica, non certo una questione di carattere tecnico.
    E questo è inaccettabile. Tre giorni fa il ministero mi ha scritto che sono in attesa di un parere del garante della privacy, che invece già c'è. Ho chiesto un incontro urgente col ministro Nordio per avere tempi certi". Non sembra preoccupare, invece, il tema dell'ammissibilità del referendum: "E' vero che l'autonomia è un collegato alla manovra - ha spiegato il capogruppo Pd al Senato, Francesco Boccia - ma è a invarianza di spesa. Per noi il referendum è possibile e lavoreremo con associazioni e parti sociali per costruire uno schieramento in grado di raccogliere le firme e poi parlare al Paese".
   

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