Si rafforza lo scudo erariale per i politici.
Gli amministratori, anche locali, che adottino atti già vistati dagli uffici saranno, infatti, sempre considerati in "buona fede". L'unica eccezione restano i casi di dolo o qualora si decida di non tenere in conto pareri contrari, "interni o esterni".
La novità arriva via emendamento nel corso dell'esame - in commissione alla Camera - della riforma della Corte dei Conti e porta la firma di due deputati di Fratelli d'Italia, Augusta Montaruli e Luca Sbardella. La legge già prevede una protezione per quanto riguarda la responsabilità sui documenti di competenza degli uffici ma da ora in poi la buona fede sarà presunta "fino a prova a contraria". Critiche le opposizioni: Avs definisce la nuova norma "rivoltante".
Prima, attacca il vicepresidente del gruppo a Montecitorio Marco Grimaldi, hanno voluto "sterilizzare l'abuso d'ufficio, poi lo scudo penale, misure che hanno rappresentato una regressione dello Stato. Ora il nuovo passo, altra tappa della guerra che stanno facendo da tempo alla Corte dei Conti". Il M5S si dice convinto che per questa via il governo e la maggioranza vogliano "restaurare la casta: è l'ennesimo colpo alla legalità riducendo ulteriormente gli strumenti di vigilanza". Il partito democratico mette nel mirino l'intera proposta di legge - che porta la firma dell'attuale ministro degli Affari Europei, all'epoca capogruppo a Montecitorio Tommaso Foti: si tratta - osserva Debora Serracchiani, responsabile Giustizia per i Dem - di una riforma "profondamente sbagliata". Accentramento dei controlli e riduzione delle sanzioni amministrative i principali difetti che - sempre secondo il Pd - "inciderebbero sulla forza deterrente della Corte dei Conti".
A chiedere che il progetto di riforma sia ripensato è anche l'associazione dei magistrati della Corte dei Conti: un appello che è stato rinnovato direttamente ai presidenti di Camera e Senato - hanno fatto sapere i magistrati contabili - affinché non sia "cancellato" il loro ruolo di "garanti imparziali della corretta gestione delle risorse pubbliche". La proposta di legge è stata presentata a dicembre del 2023 e punta a modificare le norme sulle funzioni di controllo e consultive della Corte dei conti e di responsabilità per danno erariale. Rimasta in stand-by per un lungo periodo, è tornata all'ordine del giorno della maggioranza: l'esame nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera dovrebbe chiudersi infatti in settimana e poi il testo ad aprile è atteso nell'Aula di Montecitorio per il primo via libera del Parlamento. .
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