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Salvini: 'Guerra con Meloni sugli Usa? Retroscena surreali'

Salvini: 'Guerra con Meloni sugli Usa? Retroscena surreali'

Tajani: 'La politica estera la fanno premier e ministro degli Esteri. Il resto sono iniziative legittime personali'. Giorgetti: 'I dazi armi economiche per influenzare alleanze' 

ROMA, 22 marzo 2025, 12:29

Redazione ANSA

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X Matteo Salvini - RIPRODUZIONE RISERVATA

X Matteo Salvini - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Ieri ho parlato al telefono con il vicepresidente americano Vance e ho letto alcuni giornali che parlando di guerra con Meloni" sui contatti con gli Stati Uniti, ma "siamo su scherzi parte, non è giornalismo".

Lo ha detto il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, intervenendo in videocollegamento con la scuola di formazione politica del suo partito, definendo quelle ricostruzioni "retroscena inesistenti e surreali". 

Per il ministro degli Esteri Antonio Tajani, "la politica estera la fa il presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri. Il resto sono iniziative legittime personali. Sono queste le posizioni ufficiali del governo". "Poi - aggiunge il ministro, riferendosi alla telefonata tra il leader della Lega Matteo Salvini e il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance - è legittimo se un ministro vuole parlare con esponenti di amministrazioni di vari Paesi. Però, ripeto, la linea politica per l'estero la dà il presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri".

Video Salvini: 'Leggo di guerra con Meloni sugli Usa ma non esiste'

 

Poi Salvini sull'incontro alla Casa Bianca tra Trump e Zelensky: "quei dieci minuti alla Casa Bianca con Trump, Vance e Zelensky hanno segnato un cambiamento totale del modus operandi - ha detto -: al di là di qualsiasi possibile critica, è oggettivo che Trump in due mesi sta facendo più per la pace di quello che altri hanno fatto in anni, anni e anni. Non lo dico perché mi metto il cappellino o la maglietta: è oggettivo". "La pace è un bene supremo da cui discende il benessere economico - ha aggiunto -. Dobbiamo stare vicini a questo rinnovato clima di disarmo e pacificazione, bisogna aiutare, accompagnare questo benedetto processo di pace, senza parlare di carri armati o 800 miliardi...".

"È chiaro che cambia il mondo, che nell'era dell'internet ci sono tweet e post invecchiati male, però alzi la mano e scagli la prima pietra chi può dire che in 30 anni non ha mai cambiato opinione - ha aggiunto il ministro Salvini -. Ho visto un video di Travaglio, sicuramente non qualcuno di salviniano, che sul tema Russia, Ucraina, Putin, Zelensky, Trump, von der Leyen, è di una lucidità notevole" ha detto poi parlando dell'importanza della "coerenza".

"Ci sono gli stessi giornalisti e stessi politici che fino a un anno fa dicevano che Putin è morto, in mutande, ha finito gli uomini, l'economia, i carri armati e deve usare i microchip elettrici dei tiralatte per usare i suoi carri armati. E adesso quello stesso Putin, che era sostanzialmente morto, sta per invadere l'Europa, arrivando a Roma, a Madrid, quindi... bisogna investire 800 miliardi, non in ospedali, strade o scuole, ma in armi. Perché Putin è risorto, è guarito e l'esercito che faceva con le lavatrici è tornato l'Armata rossa - ha proseguito Salvini -. Io non do lezioni a nessuno, perché anch'io ho sbagliato, ho cambiato opinione su diversi fattori, però la coerenza valoriale è fondamentale. Poi puoi sbagliare il giudizio su una persona, puoi dire che è per bene e poi magari tra dieci anni uscirà che era un mostro inenarrabile..."

"La Romania non è vicina, ma c'è stata una lesione della democrazia all'interno dell'Unione europea e noi dovremmo alzare le antenne" ha aggiunto il leader della Lega. "C'erano le elezioni presidenziali e hanno sospeso il ballottaggio a urne aperte, per non meglio precisate influenze russe su TikTok. Poi - ha continuato - quando hanno nuove elezioni, arrestano quello che era il candidato che stava vincendo, grazie a TikTok e ai social. Poi questo si presenta, loro lo escludono dalla competizione".

I dazi

"Sui dazi dico che la guerra commerciale non conviene a nessuno - ha detto il vicepremier Tajani -. Non dobbiamo commettere l'errore di abbandonare il mercato americano, non dobbiamo nemmeno commettere l'errore di abbandonare il mercato Europeo". "Io - prosegue - ieri ho presentato un piano d'azione del governo, che prevede una serie di iniziative per i mercati extraeuropei, proprio per permettere all'Italia di continuare ad essere la quarta potenza commerciale al mondo e per cercare di evitare danni da eventuali dazi. Siamo, per quanto riguarda il rapporto con gli Stati Uniti, in contatto costante con la commissione europea, che ha la competenza esclusiva per la trattativa sui dazi".

"E' un periodo anche di guerre commerciali e finanziarie decisamente aggressive attraverso l'utilizzo di dazi e criptovalute - ha detto il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti -. Strumenti usati come delle vere e proprie 'armi economiche' in grado di ridefinire gli equilibri e le dinamiche finanziarie e commerciali globali, ma che stanno anche influenzando profondamente la politica mondiale".
"Imporre dazi su determinati beni non è più solo una misura per difendere l'economia nazionale e regolare le relazioni commerciali tra Paesi, ma una vera e propria leva che condiziona le politiche internazionali. Se applicati in modo strategico, possono alterare gli scambi globali, influenzare alleanze politiche e ridisegnare gli assetti geopolitici", aggiunge Giorgetti al giuramento degli Allievi ufficiali della Guardia di Finanza a Bergamo.

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