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ANSAcom - In collaborazione con Giffoni Film Festival
Ultimo giorno di Giffoni Film Festival e non si poteva non concludere con due attori emergenti che hanno già alle spalle un bel curriculum professionale e all’attivo premi e riconoscimenti: Eduardo Scarpetta e Filippo Scotti. Parlano di social, di quanto questi abbiano influenzato anche il mondo dell’arte, di quanto conti studiare ed applicarsi. "Ai ragazzi - ha detto Scarpetta - consiglio di studiare e non improvvisare. Se vorranno fare questo mestiere devono crederci, buttare benzina sul fuoco che alimenti la passione. Spero di essere un'ispirazione per loro". Secondo Scotti, il consiglio ai ragazzi per rendere la realtà meno ‘scadente’ è quello di “coltivare le vostre passioni, prendetevi il tempo di farlo”. Gli fa eco Scotti, il quale è convinto che i social siano uno strumento del presente ma che la vita non è solo lì dentro. Eduardo parla dei progetti: "Al momento sto girando I Leoni di Sicilia, tratto dal romanzo di Stefania Auci. Lo posso dire perché ho firmato l'altro ieri. Io credo di essere un attore comico. Sto già mettendo qualche seme qua e là, poi si vedrà”. "Un mese e mezzo fa ho finito di girare una commedia americana 'Mafia Mamma' insieme a Monica Bellucci e Toni Collette. Interpreto l'unico cattivo della storia. E' una commedia degli equivoci su come gli americani vedono gli italiani", aggiunge Eduardo Scarpetta, che tra l'altro è impegnato anche in un film "che tratta il tema dei social, in particolare di quelle persone che si nascondono dietro una tastiera vivendo così una realtà diversa dalla propria" Scotti, il protagonista di E' stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino con il quale è volato da esordiente fino alla Notte degli Oscar dice: “A 16 anni ero simile a Fabietto Schisa per quella sua malinconia, nostalgia che continua ad abitarmi ma in maniera diversa”. “La prima volta che ho incontrato Paolo dopo i provini - confessa - abbiamo fatto una lettura a casa sua a Napoli con Toni Servillo, Teresa Saponangelo e Marlon Joubert. A metà lettura ci siamo fermati, io non potevo continuare a fare questo film, non ero pronto. Vado da Paolo e gli chiedo ‘hai ancora tempo per cercare qualcun altro al mio posto? Io non riesco’. E lui mi ha risposto: ‘Anche io ho paura”.
ANSAcom - In collaborazione con Giffoni Film Festival
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