MILANO, 29 GIU - Mentre il mondo del lavoro cambia e si evolve senza sosta, portando sul mercato nuove forme di occupazione, quello del sindacato rimane "ossificato". Lo ha spiegato durante il Festival del Lavoro a Milano Maurizio Ballistreri, professore di Diritto del lavoro all'Università di Messina, in un incontro dedicato alla rappresentatività e rappresentanza sindacale organizzato da Fonarcom, il fondo interprofessionale di formazione continua.
"C'è una drammatica crisi di rappresentanza sindacale, c'è una diffusione del pluralismo e non è possibile pensare di conservare un sistema che non corrisponde più al sistema sindacale del nostro tempo" e che è "superato", ha spiegato Ballistreri, sottolineando che spesso "il tentativo del legislatore e dell'Ispettorato del Lavoro è volto a conferire efficacia erga omnes soltanto ad alcuni contratti violando la Costituzione". Spesso si considerano più affidabili i contratti delle grandi organizzazioni sindacali, ma non necessariamente il numero e la quantità di adesioni ad una sigla ne certifica la qualità: "Oggi non ci sono dati certi sulla consistenza dei numeri delle organizzazioni sindacali - ha spiegato Salvatore Vigorini di Incontra - come non c'è una legge sulla rappresentatività e quindi non ci sono certezze sul livello di rappresentatività di ogni organizzazione".
Per questo Vigorini ha contestato una nota dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro (pubblicata il 20 giugno scorso) che sosteneva "semplicisticamente che se un Ccnl non è sottoscritto da Cgil, Cisl e Uil è un contratto pirata". "L'affermazione - ha proseguito Vigorini - oltre che in contrasto con il principio di libertà sindacale, è anche tecnicamente non puntuale e rischia di ingenerare confusione fra gli addetti ai lavori".
Dello stesso avviso anche il presidente di Fonarcom Andrea Cafà: "Le ultime dichiarazioni dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro dicono che le imprese che applicano contratti 'leader' di Cgil Cisl e Uil vanno bene, mentre le altre invece rischiano di avere sanzioni e avere meno agevolazioni. Credo sia penalizzante per soggetti come noi, come Cifa e Confsal che nell'ultimo decennio hanno dimostrato di saper costruire bilateralità di innovazione", ha aggiunto il presidente di Fonarcom definendo quella nota "lesiva della libertà sindacale e del pluralismo".
"Il dumping non si risolve misurando solo la consistenza numerica delle organizzazioni sindacali perché non va da sé che un'organizzazione grande faccia sempre un buon contratto. Organizzazioni oggi ritenute 'minori' possono fare contratti di grande qualità", ha concluso il presidente Cafà, augurandosi che ''venga data legittimazione a tutte le sigle maggiormente rappresentative a livello nazionale".(ANSA).
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Fonarcom