Ogni ci sono tra le 1000 e le 2000 frane in Italia. Il 10% di queste sono le più pericolose, quelle con "problemi maggiori" e definite come "principali, ovvero quelle che causano vittime, feriti, evacuati e danni a edifici e infrastrutture". Lo afferma il geologo Alessandro Trigila, responsabile dell'Inventario nazionale dei fenomeni franosi dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), ricordando come nel nostro Paese siano "censite quasi 500 mila frane" che fanno dell'Italia "uno dei Paesi europei maggiormente esposti" (in Europa ne sono censite circa 700 mila). "Tutte le frane censite - spiega Trigila - sono frane che potenzialmente potrebbero innescarsi, potrebbe essere una qualsiasi di quelle 500 mila". In Italia, osserva poi l'esperto, sono stati fatti "tanti errori di pianificazione", come "un'urbanizzazione non ordinata" costruendo spesso "in aree sbagliate"; basti pensare che, secondo l'ultimo annuario dei dati ambientali dell'Ispra, "il consumo di suolo" viaggia "al ritmo di 7 metri quadrati al secondo, pari a 100 campi di calcio al giorno. Abbiamo un territorio fortemente antropizzato". "Riteniamo ci siano piu soluzioni - dice Trigila - come delocalizzare in alcuni casi edifici non compatibili, interventi di messa in sicurezza, pianificazione territoriale". Infine è importate avere "banche dati sempre aggiornate".
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