Slitta ancora l'appprodo in Aula alla Camera della proposta di legge sulla cannabis. Il testo, rimaneggiato e dal quale è stata stralciata la parte riguardante la legalizzazione e mantenuta solo quella per scopo terapeutico, è in discussione da oltre due anni alla Camera. Tornerà all'esame dell'Assemblea di Montecitorio il 31 ottobre. La commissione Bilancio di Montecitorio non ha, infatti, potuto esprimere il parere sul provvedimento in quanto, è stato spiegato in Aula, manca la relazione tecnica del Mef, che è stata conseguentemente richiesta. Sul testo per l'Aula sono stati presentati circa 400 emendamenti: un terzo solo da parte dei deputati di Ap.
La proposta di legge sulla cannabis è in discussione alla Camera da oltre due anni. Il testo originario, bipartisan, era stato depositato il 16 luglio 2015, e proponeva la legalizzazione delle droghe leggere per l'uso a scopo ricreativo. Approdato in Aula dopo la discussione in commissione Giustizia alla Camera è stato rimandato in commissione dall'Aula nell'ottobre 2016.
Il testo era stato proposto e depositato dall'Intergruppo parlamentare per la legalizzazione della cannabis.
La proposta di legge (IL TESTO) era stata sottoscritta da 218 parlamentari. Le firme un po' da tutti gli schieramenti politici: Pd, M5s, Sel, Misto ma anche Fi e Sc.
Cosa prevedeva nel dettaglio la proposta di legge? I maggiorenni potranno detenere una modica quantità di cannabis per uso ricreativo: 15 grammi a casa, 5 grammi fuori casa. Divieto assoluto invece per i minorenni. La marijuana si potrà coltivare a casa (fino a un massimo di 5 piante), ma il raccolto non potrà essere venduto. Arrivano i Cannabis social club: agli over 18 residenti in Italia sarà consentita la coltivazione in forma associata in enti senza fini di lucro (fino a 50 membri). Regole precise anche per quanto riguarda la vendita: previa autorizzazione si potrà coltivarla e lavorarla e la vendita al dettaglio avverrà in negozi dedicati, forniti di licenza dei Monopoli. Vietate invece importazione ed esportazione. Il progetto di legge consente l'auto-coltivazione per fini terapeutici e saranno più semplici le modalità di consegna, prescrizione e dispensazione dei farmaci a base di cannabis. Rimangono i divieti di fumo nei luoghi pubblici (compresi i parchi) e di guida se in stato di alterazione.
Dal testo è stato però stralciata la parte riguardante la legalizzazione ed è rimasta solo quella riguardante l'uso terapeutico. Motivo per il quale il relatore Daniele Farina (Si), ha lasciato, il proprio incarico in polemica con un testo "deludente". Farina, sostenitore della legalizzazione della cannabis e dei suoi derivati come argine al monopolio criminale, stigmatizza le posizioni della Commissione che ha bocciato tutte le proposte emendative volte ad ampliare il testo dalla sua ultima formulazione, che riguarda soltanto l'uso terapeutico della cannabis. "Il Pd ha scelto la via più semplice che però avrà pochissimi effetti sui cittadini a cui la legge si rivolge e al loro diritto alla salute, oggi largamente disatteso", spiega.
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