Trentatré ore di insegnamento annue, dalla Costituzione all'ambiente, al patrimonio culturale e ancora educazione al web ma anche collaborazione con le famiglie. E' quanto prevede la proposta di legge sull'ora di educazione civica a scuola, presentata dalla Lega nei mesi scorsi. Che fine ha fatto il provvedimento?
Da oltre sette mesi in Parlamento si discute del testo illustrato dal Carroccio nel dicembre scorso in una conferenza stampa con Matteo Salvini e i ministri dell'Istruzione, Marco Bussetti e l'allora ministro della Famiglia Lorenzo Fontana.
Il testo è stato poi discusso a Montecitorio e approvato il 4 maggio scorso. Da allora è in discussione in commissione Istruzione a Palazzo Madama.
Insegnamento scolastico dell'#EducazioneCivica. In Commissione Istruzione, dopo rimessione all'Assemblea, avviato esame in sede referente ddl n. 1264, già approvato dalla Camera, e connessi → https://t.co/B3Brk0xaOS Resoconto seduta del 24 luglio → https://t.co/kW0N6RLcuy pic.twitter.com/Pim9OAIA69
— Senato Repubblica (@SenatoStampa) July 25, 2019
La PROPOSTA prevede 33 ore di insegnamento l'anno nel primo e nel secondo ciclo di istrizione. Nelle scuole del primo ciclo in contitolarità, e nelle scuole del secondo ciclo con docenti abilitati.
Le tematiche indicate da trattare partono dalla Costituzione e vanno allo sviluppo sostenibile, al diritto, compreso quello al lavoro, al contrasto alle mafie fino all'educazione e al rispetto della valorizzazione del patrimonio culturale.
Nella seduta della commissione del 25 luglio si conclusa la fase di illustrazione degli emendamenti. La maggioranza punta a una corsia preferenziale del provvedimento che ha già avuto l'ok di Montecitorio anche utilizzanodo lo strumento previsto dal regolamento del non passaggio in Assemblea, un'ipotesi che vede la contrarietà delle opposziione. Non è escluso, dunque, che possa essere approvato entro l'estate.
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