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Esperimenti, laboratori, attività: come cambia la scuola se gli studenti salgono in cattedra

Esperimenti, laboratori, attività: come cambia la scuola se gli studenti salgono in cattedra

La didattica flessibile al liceo scientifico Newton di Roma

07 marzo 2017, 18:18

Redazione ANSA

ANSACheck

(archivio) - RIPRODUZIONE RISERVATA

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(archivio) - RIPRODUZIONE RISERVATA

C’è una classe in cortile che assiste ad una lezione di scienze tenuta da un ex studente del liceo, le classi del quinto anno alle prese con lo studio in vista dell’esame di Stato ma non solo. Gli studenti del quarto attenti a capire che tipo d’esame affronteranno il prossimo anno e chi, pennello alla mano, dipinge i muri della propria aula. È quello, o meglio una parte, di ciò che sta accadendo al liceo scientifico Newton di Roma dove si sta svolgendo la didattica flessibile. “Sono giornate un po’ particolari, diverse dal solito perché invertiamo il ruolo docente-studente, è quest’ultimo infatti che sale in cattedra – spiega uno degli organizzatori - cambiamo insomma un po’ la nostra scuola, per quel che possiamo”. È davvero diversa infatti l’aria che si respira nei corridoi, niente musi lunghi per un’interrogazione andata male, né visi tirati a causa dell’ansia per un compito in classe imminente. Gli studenti sono entusiasti di vivere questa due giorni di didattica flessibile e lo stesso si può dire dei docenti, molto interessati e incuriositi dalle attività organizzate dai loro alunni. Lo scrive Skuola.net.

Le lezioni alternative
Il cortile del Newton sembra un vero e proprio laboratorio di scienze a cielo aperto, gli occhi sbarrati e pieni di stupore degli studenti raccontano bene l’interesse che stanno provando nell’assistere a una lezione ben diversa da quelle a cui sono abituati. A gestirla un ex studente della scuola che, munito di un giovane assistente, mostra ai ragazzi reazioni chimiche che a studiarle sui libri sarebbero certamente noiose e meno comprensibili. Nonostante l’aria ‘leggera’ che si respira, aleggia comunque lo spettro della maturità non solo tra le classi del quinto anno ma anche tra quelle del quarto. Mentre i maturandi infatti sono impegnati con lo studio, approfittando di questa pausa della didattica ordinaria per recuperare qualche lacuna, quelli del quarto già pensano a cosa dovranno affrontare il prossimo anno. L’esame di Stato per loro sarà infatti diverso, dopo le modifiche apportate dal Miur. A tranquillizzarli e a spiegare loro nei dettagli cosa accadrà nella maturità 2018 ci pensa Daniele Grassucci, co-founder di Skuola.net, che della maturità ha fatto ormai un suo cavallo di battaglia. E chi pensa che ai ragazzi non importi nulla delle proprie aule, basta entrare in alcune classi per vedere pennelli e secchi di vernice. Tanti gli studenti che stanno attuando un vero e proprio restyling.

La soddisfazione della dirigente scolastica
“I ragazzi sono al centro dell’apprendimento”. Così la Dirigente scolastica Ivana Uras mostra la sua soddisfazione nel descrivere la didattica flessibile che si svolge due volte l’anno, a novembre e a marzo, nell’istituto da lei guidato. A partecipare, sotto l’egida organizzazione degli studenti, anche il corpo docenti e i genitori, tutti infatti danno il proprio contributo per una “didattica – come specifica la Uras – che sia attenta agli interessi dei ragazzi”. Un modo quindi, quello della didattica flessibile, per vivere la scuola in modo alternativo senza però rinunciare al sapere e alla propria crescita personale.

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