Sfida a distanza sul referendum tra Renzi e Berlusconi. Intervistato da Barbara D'Urso il premier ha sottolineato che c'è una 'ricaduta' del referendum sul governo: "Io non sto a vivacchiare e galleggiare nei giochini. Io non sono come tanti'. Renzi ammonisce: 'il governo tecnico non lo posso scongiurare io, lo dovete scongiurare voi con il Sì'. Convinto che 'anche nel Pd c'è chi vuol tornare governo' il premier si augura un faccia a faccia con Berlusconi che lo attacca. "Questa riforma - ha detto sempre a Domenica Live - è stata costruita come un abito su misura da Renzi per sè e il suo Pd' e annuncia che 'deciderò se candidarmi dopo il 4 dicembre'.
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Renzi, lanceremo 'kit anti bufale' sui social - "In questa settimana faremo il kit anti bufale. Le abbiamo raccolte tutte e le diffonderemo una per una sui social network, dove spesso ci sono falsi profili" che rilanciano argomenti falsi sulla riforma. Lo dice il premier Matteo Renzi a un'iniziativa per il Sì a Torino. "Nel kit anti bufale metteremo anche la storia dell'aereo. Dicono 'Renzi si è fatto l'aereo', ma non è mio: ci vanno gli imprenditori a fare le missioni all'estero", aggiunge.
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Berlusconi, questa riforma è contro democrazia - "Io spero che gli italiani capiscano che questa riforma è contro la democrazia". Lo ha detto Silvio Berlusconi commentando la riforma costituzionale. "Bisogna abrogarla per dare vita ad un'altra nuova riforma che cambi le cose - ha detto all'ANSA all'uscita dall'ospedale San Raffaele, dove oggi ha fatto alcuni controlli medici -. Ma in meglio, e non in peggio come fa questa".
Di Battista: se vince No Renzi via, non temete democrazia - "In caso di vittoria del No non arriveranno le cavallette e non ci sarà alcuna piaga d'Egitto, ma il presidente del Consiglio dovrà assumersi le sue responsabilità. E' lui che, da arrogante qual è, ha personalizzato il voto, convinto che gli avrebbe portato consensi, dicendo che si sarebbe dimesso in caso di sconfitta. Se vince il No, non potrà non andarsene". Lo dice il deputato M5s Alessandro Di Battista, a In Mezz'ora su Rai3. "Non si deve avere paura della democrazia, sceglieranno i cittadini italiani", aggiunge alludendo all'ipotesi del M5s al governo. A chi, come Michele Santoro, definisce il M5s di destra, Di Battista replica: "Non c'ha capito nulla Santoro. Fa parte di quelle elite di intellettuali radical chic a caviale e ostriche. Pensa di interpretare il mondo in uno studio tv. Io ho sempre votato a sinistra in vita mia poi mi sono sentito tradito. Noi siamo visti come di destra un giorno, di sinistra un altro... Oggi la disputa non è più tra destra e sinistra, il problema è la sovranità sempre più messa in pericolo".
Bossi, una valanga di No asfalterà Renzi. E chiede congresso contro Salvini - Al referendum costituzionale "bisogna votare No". E "penso che arriverà una valanga di No, che asfalterà Renzi". Lo ha detto Umberto Bossi, parlando coi giornalisti a Varese, durante la festa per i 30 anni della prima sede della Lega. Il presidente del Carroccio è convinto che Renzi sarà sconfitto non tanto per il testo della riforma della Costituzione, quanto "perché la gente voterà contro il Governo che ha distrutto il Paese, bisogna guardare i numeri del lavoro". "Rischia di cambiare la Lega? No, rischia di cambiare il segretario, la base non vuole più Salvini, non vuole più uno che ogni giorno parla di un partito nazionale". Lo ha detto il presidente della Lega, Umberto Bossi, a margine della festa per i 30 anni della prima sede del Carroccio. Bossi ha chiesto che si tenga il congresso. Salvini ha i voti? I voti non servono a niente, se non sai per che cosa li prendi" ha aggiunto Bossi parlando con i giornalisti. Secondo l'ex leader della Lega, "alla base, soprattutto in Lombardia e in Veneto, non frega niente dell'Italia". Quindi, a suo avviso, ci vuole un nuovo congresso federale che stabilisca una linea, anche se per Bossi la linea è una sola: l'indipendenza della Padania, che è scritta nel primo articolo dello Statuto della Lega Nord. E, possibilmente, "un nuovo segretario, uno che si attenga allo Statuto e non faccia quello che vuole". Bossi ha parlato coi giornalisti in piazza del Podestà, a Varese, dove c'è ancora la prima sede del movimento aperta nel 1986. Un bilocale, ancora in affitto. Si è seduto alla scrivania, sigaro in bocca. E ha salutato i militanti, alcuni c'erano già trent'anni fa. Poi ha tagliato la torta insieme a Roberto Maroni e all'ex senatore Giuseppe Leoni, fra i fondatori della Lega Lombarda con Bossi nel 1984. Mentre si alzava dalla scrivania, il Senatur ha notato un manifesto dell'epoca con lo slogan 'Più lontani da Roma, più vicini all'Europa'. "Bisogna mandarlo a Salvini!", ha esclamato, scoppiando in una risata