Un recente studio pubblicato da Indire ha dimostrato che gli studenti laureati che hanno svolto un percorso Erasmus hanno trovato lavoro più facilmente rispetto ai colleghi che non sono partiti. Il loro tasso di disoccupazione è più basso del 23%.
I numeri parlano chiaro. Come riportato dal portale Skuola.net, un recente studio diffuso da Indire, Istituto Nazionale di Documentazione Innovazione e Ricerca Educativa, ha rivelato che gli studenti partiti grazie al progetto Erasmus hanno più possibilità di trovare lavoro rispetto ai loro colleghi rimasti a casa durante l’università. E questo non è l’unico dato positivo che vede protagonisti gli studenti Erasmus. Infatti sembra prospettarsi per loro la possibilità del voto all’estero.
SE VAI ALL’ESTERO LAVORI – Lo studio rivela che i ragazzi che sono andati in Erasmus mentre studiavano per la laurea hanno trovato lavoro con più facilità passati cinque anni dal conseguimento del titolo di studio. Stando ai dati della ricerca, il loro tasso di disoccupazione risulta essere più basso del 23% rispetto a quello di chi ha pensato fosse meglio rimanere a casa.
ITALIA QUARTA PER MOBILITA’ – Il nostro Paese da questo studio esce vittorioso, almeno in parte. Dai dati risulta che l’Italia si piazza al quarto posto come nazione che investe sui giovani e sui progetti Erasmus. Infatti, nell’anno accademico 2012/2013, sono stati 25.224 gli universitari che sono partiti dalle nostre regioni per sbarcare nei Paesi europei.
UN PASSO VERSO IL VOTO - Notizie positive per quanto riguarda la possibilità per gli studenti in Erasmus di votare all’estero, dopo le polemiche dei mesi passati. Infatti, proprio ieri il Senato ha approvato l’emendamento che prevede questa opportunità per tutti gli studenti che studiano lontano dal nostro Paese. Un piccolo passo che, per diventare realtà, deve ancora aspettare l’approvazione della legge.
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