Elettricità e magnetismo, legge di Thomson e vecchi arnesi. Stiamo parlando della buccia di banana sulla quale sono scivolati i maturandi del liceo scientifico che il 25 gennaio hanno dovuto affrontare una simulazione di seconda prova d’esame un po’ fuori dall’ordinario. E non solo per la materia, fisica, che dallo scorso anno è tra le papabili della seconda prova per questo indirizzo, ma per la sua difficoltà. Il Ministero stavolta pare abbia davvero messo in crisi non solo i ragazzi, ma anche i loro insegnanti, tanto che alcune prove sono state persino annullate.
Skuola.net ha seguito l’evento sui social
TUTTO, MA NON FISICA – Almeno non in seconda prova, quella vera con la quale gli studenti del liceo scientifico si confronteranno il prossimo 23 giugno. Questo il messaggio – nemmeno troppo velato - dei post con cui i maturandi spammano in queste ore le bacheche dei loro social network esprimendo. Perché da Facebook a Twitter, passando per Instagram e Snapchat, il lamento pare essere lo stesso: la simulazione di fisica è troppo difficile per arrivare anche all’esame di Stato. Studenti scoraggiati postano selfie con le loro prove lasciate in bianco, altri più coraggiosi si immortalano mentre le consegnano piene di scarabocchi e disegnini ironici. Qualche prof si unisce alla disfatta dei suoi ragazzi annullando la simulazione a "causa dell’elevata difficoltà", qualcun altro somministra alla sua classe problemi e quesiti molto più fattibili di quelli redatti dal Miur.
SIMULAZIONE DI FISICA: PERCHÉ TANTO DIFFICILE? – Insomma, cosa mai avrà fatto svolgere il Ministero di Viale Trastevere di tanto difficile agli studenti all’ultimo anno dello scientifico? Partiamo dai problemi. I ragazzi possono svolgerne uno a scelta tra il primo, un problema sul metodo delle parabole di Thomson, e il secondo su un “vecchio arnese” riutilizzato. Elettricità e magnetismo fanno da sfondo a tutta la simulazione, quesiti compresi. Ancora una volta il Miur conferma il carattere sperimentale delle prove a cui sottopone i ragazzi. Meglio allenarli a pensare con la loro testa, anziché abituarli a ripetere la pappardella a memoria.
IL COMMENTO DEL PROF: TROPPO DIFFICILE - Peccato che i ragazzi fanno davvero fatica a uscire fuori da contesti preconfezionati da anni di didattica poco sperimentale. Ed ecco che anche quella che potrebbe essere una prova fattibile, diventa difficilissima se richiede di rompere i propri schemi mentali. E a quanto pare è quello che deve aver fatto la simulazione di fisica, stando anche alle parole di Giuseppe Le Voci, tutor di Skuola.net: “Una simulazione davvero difficilissima. La prova è basata soprattutto sulle forze all'interno dei campi magnetici. In particolare, nonostante il format presenti ben 8 esercizi, spicca la totale assenza di problemi sulla relatività e sulla fisica quantistica. Ciò non abbassa minimamente il livello di difficoltà dei problemi tesi a esaminare in gran parte il metodo di ragionamento degli studenti, piuttosto che le capacità di ricordare formule particolari. Argomento caldo di discussione a questo punto è il toto-materia per l'esame finale: questa simulazione sarà davvero stata una preparazione ottimale per i liceali, qualora si trovassero davanti un set di problemi sugli altri rami della fisica studiati in classe?”.
SECONDA PROVA: SARÀ DAVVERO IL TURNO DI FISICA? - Ma come mai il Miur ha redatto una prova tanto difficile? Sembra quasi che lo spettro di fisica in seconda prova diventi ogni giorno più reale e che il Ministero stia cercando di calibrare il livello di una prova che non è mai arrivata all’esame di Stato fino a oggi. Forse.
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