Al via la campagna di sensibilizzazione rivolta ai maturandi contro "fake news, bufale e leggende metropolitane": secondo una ricerca Skuola.net 1 su 5 crede che su internet sia possibile trovare le tracce d’esame prima del tempo ed è convinto di essere spiato dalla Polizia durante l’esame.
Ogni anno in occasione della maturità tra gli studenti si diffondono informazioni errate in merito alle procedure d’esame. Così per alcuni diventa possibile conoscere le tracce in anticipo attraverso internet oppure sorge la convinzione di essere controllato dalle Autorità. Se quest’ultima informazione, pur falsa, è alla fine un buon deterrente contro l’utilizzo di strumenti tecnologici per alterare il risultato dell’esame, la ricerca di fantomatiche anticipazioni sui testi d’esame fa perdere tempo e potenzialmente anche denaro.
La conferma arriva dalla ricerca realizzata da Skuola.net, per la Polizia di Stato, su un campione di circa 2.500 studenti del quinto anno. Ben 1 su 5 crede di poter trovare su internet le tracce delle prove d’esame e altrettanti sono convinti che la Polizia controlli i telefonini degli studenti per scoprire chi sta copiando. L’opinione è totalmente falsa perché il controllo della rete non avviene con queste modalità.
Così per il nono anno consecutivo la Polizia Postale e delle Comunicazioni in collaborazione con il portale degli studenti lancia la campagna di sensibilizzazione “Maturità al sicuro”, con l’obiettivo di debellare il fenomeno delle fake news, bufale e leggende metropolitane ed evitare che gli studenti, oltre a perdere del tempo prezioso, possano anche rimetterci del denaro alla ricerca della soffiata giusta.
L’impatto di queste iniziative è dimostrato dai dati raccolti annualmente da Skuola.net per monitorare il fenomeno. Dal 2014 ad oggi ad esempio si può notare una decrescita dei male informati: 1 su 3 era infatti convinto che si potessero conoscere le tracce d’esame in anticipo su internet, 1 su 4 che i telefonini fossero controllati dalle forze dell’ordine. Tuttavia questo trend nel 2016 aveva toccato picchi ancor più elevati, a testimonianza anche del fatto che non bisogna mai abbassare la guardia.
Purtroppo il campionario delle false credenze non termina qui: ben il 45%, poi, teme di poter essere letteralmente “perquisito” dai prof di commissione e circa il 16% crede che la scuola sarà “schermata” per impedire ai cellulari di connettersi ad internet. Non meno rilevante il dato di quel 10% dei maturandi che, invece, si aspettano di trovare in dotazione dei commissari d’esame strani dispositivi di rilevamento magnetico contro i telefonini.
Se poi gran parte dei ragazzi è cosciente che essere trovati ad usare il telefonino equivale all’espulsione dalle prove d’esame (91%), rimangono le incertezze per quanto riguarda ciò che è ammesso o vietato durante la maturità. Per il 36% dei ragazzi, infatti, non costituisce reato ricevere le soluzioni delle tracce dall’esterno mentre la prova è in pieno svolgimento,
L’iniziativa “antibufale” si serve delle forme di comunicazione e degli strumenti preferiti dai giovani per veicolare i messaggi di sensibilizzazione, ed è finalizzata ad aiutare i ragazzi ad affrontare l’esame con maggiore serenità, confidando nei propri mezzi e nella preparazione che hanno ricevuto durante gli anni passati a scuola, senza cercare scorciatoie truffaldine che comporterebbero solo l’esclusione dalla prova d’esame.
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