"Addio leggenda". Ricordi, lacrime e l'omaggio commosso di tutto il mondo: lo sport, e non solo, si unisce nell'abbraccio a Jonah Lomu, il grande campione neozelandese di rugby, che si è dovuto arrendere a soli 40 anni alla malattia ai reni che lo aveva colpito fin dal '96. Dalla palla ovale al calcio, dai comuni tifosi al capo dello sport olimpico, il messaggio di cordoglio è un filo che unisce Paesi e persone, tifosi e appassionati. Qualcuno lo saluta così: "Addio Lomu, il primo treno merci bipede della storia".
E poi c'è il messaggio del presidente del Cio, Thomas Bach, che avrebbe voluto vedere il campione il prossimo anno, a Rio, applaudire sugli spalti l'esordio a cinque cerchi del rugby a sette. "Lomu - ha detto Bach - ha cambiato il volto del rugby moderno. Peccato che non abbia fatto in tempo a vedere il suo sport tornare alle Olimpiadi, il prossimo anno a Rio de Janeiro.
Ci mancherà enormemente".
"È stato per il rugby ciò che Maradona è stato per il calcio.
Addio, leggenda: non sarai dimenticato", è il tweet di Alessandro Del Piero. Mentre il capitano della Nazionale azzurra di rugby Sergio Parisse ha pubblicato una foto di Lomu in azione, accompagnata dalla frase: "Riposa in pace campione, #JonahLomu una leggenda per ogni singolo giocatore di rugby".
Non è mancato il messaggio del primo ministro neozelandese John Key, a Manila per un vertice economico: "Tutto il Paese è vicino alla famiglia di Lomu, leggenda dello sport". Parole che, insieme al fiume di pensieri che inondano la rete, confermano l'enorme popolarità di quello che, pur essendo ormai un ex giocatore, sapeva coinvolgere in maniera trasversale ben aldilà dei confini del rugby.
John Mayhew, ex medico degli All Blacks e amico stretto di Lomu che lo aveva seguito durante la lunga battaglia contro la rara sindrome nefrosica ai reni, ha detto che la morte di Jonah è giunta "del tutto inaspettata". La moglie e manager di Lomu, Nadene, nel diffondere la notizia della scomparsa, ha chiesto il rispetto della privacy della famiglia, soprattutto nei riguardi dei due figli. E scorrono le immagini, le foto, i video delle vittorie, di quella corsa impossibile per chiunque da fermare.
"Solo la morte è riuscita a placcarti", scrivono in tanti. Se ne va una leggenda e il mondo lo piange.
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