L'Italia sale a quota quattro medaglie nel terzo giorno delle Paralimpiadi, a Rio: dopo la prima di questa edizione dei Giochi, un argento nel nuoto di Francesco Bettella sui 100 dorso S1, ne è arrivata subito un'altra sempre all'Aquatics center, ancora un argento con Federico Morlacchi sui 400 stile S9. Nella mattinata brasiliana il terzo argento consecutivo, firmato da Michele Ferrarin nel paratriathlon, categoria Pt2, e quindi il bronzo di Giovanni Achenza nella stessa disciplina, categoria PT1.
"E' il coronamento di cinque anni di sacrifici - ha affermato il veneto Ferrarin, 45 anni, campione del mondo nel 2015 a Chicago -, in un'ora di gara ho dato tutto. E' la più bella che abbia mai fatto, strepitosa, ma già essere qui era una soddisfazione enorme. Nonostante gli avversari giovani, che son cresciuti molto, ho portato a casa un risultato straordinario", ha aggiunto l'atleta delle Fiamme Oro. Ferrarin, con il tempo di 1h12'30", è giunto alle spalle del britannico Lewis (1h11'49") e davanti al marocchino Lahna (1h12'35"). Il triathlon, disciplina esordiente ai Giochi che prevede 750 metri a nuoto, 20 chilometri di ciclismo e 5 km di corsa o sedia a rotelle, ha premiato ancora la spedizione azzurra a Fort Copacabana con l'exploit del sardo Achenza, terzo in 1h01'45" alle spalle degli olandesi Jetze Plat (59'31") e Geet Schipper (1h01'30") E' rimasta appena fuori dal podio Assunta Legnante nella gara di lancio del disco di categoria F11. Con la misura di 31,51 metri, l'atleta partenopea si è fermata ad un metro dalla 32,60 della brasiliana Izabela Campos. Settimo posto per Martina Barbierato nella gara di sollevamento pesi, con 92 kg. La 22enne torinese ha così esaudito il suo desiderio di superare il tetto dei 90, auspicato alla vigilia della competizione. La gara ha visto la vittoria della messicana Amalia Perez con 130 kg, nuovo record del mondo.
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