''Più spazio ai calciatori italiani'' il grido d'allarme lanciato in questi giorni da Roberto Mancini. Intanto quella che da lunedì lavora a Coverciano per prepararsi per la Nations League, venerdì a Bologna contro la Polonia, si candida ad essere sempre più l'Italia di Jorginho.
Un'Italia che sembra ruotare attorno al 28enne regista brasiliano naturalizzato italiano per le origini venete della famiglia: il debutto nella nazionale maggiore nel 2016 con Antonio Conte ct e l'esordio il 24 marzo dello stesso anno in un'amichevole contro la Spagna, 8 presenze di cui tre di fila (in altrettante gare) con l'avvento di Roberto Mancini: è in assoluto l'azzurro più impiegato ad ora dall'attuale commissario tecnico, 246 minuti su 270 totali. Di qui l'etichetta di 'insostituibile' per il giocatore trasferitosi in estate al Chelsea, rimasto grande tifoso del Napoli (''Mi manca tutto, sole, amici, cibo, calore'') e voglioso, ha svelato, di tornare un giorno a giocare in A. ''Se veramente sono insostituibile va chiesto a Mancini - ha commentato sorridendo - E comunque sentirlo dire è uno stimolo in più per me, mi dà grande carica.
Avanti a tutto però viene l'Italia, non merita di stare dove è adesso, bisogna lavorare sodo per cercare di riportarla in alto. Siamo tutti molto motivati, ho trovato un gruppo unito che si diverte e ha voglia di fare bene. Ho visto poco i Mondiali perché ero dispiaciuto per la nostra esclusione ma vi garantisco che questa Nazionale non è così distante dalle migliori''. Una Nazionale che ritrova Chiellini capitano (''Un punto di riferimento, lo ascoltano tutti'') e un Balotelli deciso a recuperare il tempo perduto: ''C'è davvero un bel clima, anche fra loro'' ha detto Jorginho, il cuore pulsante di un'Italia a caccia di giovani talenti e giocatori emergenti per cercare di risollevarsi: Mancini per questo raduno dopo la sosta estiva ne ha chiamati diversi, le novità sono il portiere del Cagliari Cragno, l'esterno della Spal Lazzari, il centrocampista della Roma Zaniolo e l'esterno della Fiorentina Biraghi. Tutti decisi a dimostrare che è giusto dare sempre più spazio agli italiani.
La curiosità però è per tutti loro i modelli sono...stranieri: per Cragno sono Lloris e De Gea, per Lazzari Dani Alves, per Zaniolo Kakà, per Biraghi che in passato ha giocato nell'Inter è Maicon. Anche per un altro talento del nostro calcio come Federico Chiesa il giocatore più ammirato è straniero: Antoine Griezmann. Che però è anche un campione del mondo, dettaglio non da poco.
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