I ragazzi italiani, che pedalano e vincono, che sorridono alla fatica, oggi hanno sfiorato un altro colpaccio, sulla strada che s'inerpica verso L'Aquila, 10 anni e un mese dopo il terremoto che la sconvolse, seminando morte e disperazione. Quello che poteva essere non è stato e così la 7/a tappa è finita nelle mani (e nelle gambe) di Pello Bilbao, uno spagnolo che ha già firmato una tappa al Delfinato e una al Tour of the Alps dell'anno scorso. Doveva essere la frazione di Ciccone, lo è diventata del corridore basco che a lungo ha duellato con Davide Formolo, Tony Gallopin e Mattia Cattaneo, prima di esultare sul podio situato a una manciata di metri dal duomo. Valerio Conti ha rischiato, nel corso di 185 chilometri intensissimi, di perdere la propria maglia rosa, ma alla fine è riuscito a conservarla con l'aiuto della UAE Emirates al gran completo. La squadra dell'assente Fabio Aru ha perso Fernando Gaviria - che si è ritirato per problemi a un ginocchio - ma è rimasta compatta nella difesa del primato, portando a termine la missione. Il primo terzo del Giro è volato fra la pioggia e il freddo, che hanno imperversato e reso arduo il compito degli atleti. Oggi la corsa è stata illuminata dal sole, come non accadeva dei primissimi chilometri e la carovana ha tirato un sospiro di sollievo. Gruppo asciutto, ma con i primi sintomi di stanchezza.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA