Lo spettacolo non deve continuare a tutti i costi. Ettore Messina, demiurgo dell'Olimpia Milano, vede da vicino le preoccupazioni di molti giocatori per il Covid e lancia un accorato appello ai vertici del basket planetario per una riflessione, un momento di confronto. "Sospendere l'Eurolega" e le altre coppe europee per "terminare i campionati nazionali" entro la primavera e poi riprendere con gli impegni internazionali è una semplice proposta che però solleva i problemi noti di questa stagione: la logistica dei viaggi - per l'Eurolega si vola per 17 trasferte in giro per il contenente, da Valencia a Mosca fino a Tel Aviv - e la correttezza tecnica del torneo, già minata da un cambio in corsa di regolamento - dopo il terzo turno è stata abolita la sconfitta a tavolino in caso di roster con meno di 8 elementi -.
Messina auspica al più presto un dialogo costruttivo tra le parti per trovare la soluzione più efficace, scontrandosi però con la volontà del Ceo di Eurolega, Jordi Bertomeu, sorpreso e arrabbiato per i contenuti della lettera. "L'Eurolega non cambia format", il messaggio proveniente dal quartier generale di Barcellona, dove il ricordo dell'annullamento della scorsa stagione è ancora vivo. Il 5 novembre, però, ci sarà una teleconferenza con i presidenti delle varie leghe per trovare una soluzione ragionevole, considerando soprattutto il numero delle gare europee già posticipate. L'Eurolega ne ha 9 dopo appena 6 turni e ha avuto focolai tra le fila dell'Alba Berlino, dello Zenit San Pietroburgo, del Khimki Mosca e dell'Asvel Villeurbanne: utopistico pensare di andare avanti così. La stessa Ax Milano deve recuperare due partite in un calendario molto fitto e ha appreso pochi giorni fa della positività di Riccardo Moraschini ("Sto bene, spero di rientrare il prima possibile"). "Le difficoltà di viaggiare all'estero - chiosa Messina - stanno aumentando le preoccupazioni per la salute di squadre e arbitri. Presto, non ci saranno più date disponibili per giocare le partite rinviate. Un numero maggiore di risultati dipenderanno dalla fortuna, dal fronteggiare meno contagi nella propria squadra, rispetto a quanto succederà ad altri. La salute dei partecipanti e l'integrità della competizione sono le priorità".
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