Rossa fiammante. Come da tradizione. Rossa, come la passione che scorre tra i suoi tifosi, i più 'caldi' dell'intero circus della MotoGp.
Archiviato il 2020 con il titolo mondiale dei costruttori la Ducati svela - online - la sua Desmosedici con la livrea 2021, inserti aggressivi sulle carene, il nero del logo di Lenovo - colosso tecnologico dell'informatica che diventa 'title sponsor' per tre anni - e la grinta di chi punta a raggiungere di nuovo la vetta anche tra i piloti con l'iride che manca dal 2007 quando Casey Stoner portò sul tetto del mondo la casa di Borgo Panigale.
Che in questa stagione - salutati Andrea Dovizioso e Danilo Petrucci - si affida alla gioventù dell'australiano 26enne, Jack Miller e dell'italiano 24enne, Francesco 'Pecco' Bagnaia.
"È sempre una grande emozione l'inizio di una nuova stagione sportiva - spiega sul web l'amministratore delegato di Ducati, Claudio Domenicali - che affrontiamo con dedizione e passione spinti dal tifo dei Ducatisti di tutto il mondo. Le corse - aggiunge - sono fatte di passione, sono fatte di tifo e noi in Ducati sentiamo la passione e il tifo. Ripartiamo forti del titolo mondiale costruttori conquistato lo scorso anno nonostante le complessità che ci hanno costretto a superare ostacoli e situazioni che non avevamo mai vissuto prima: devo ringraziare tutti gli uomini e le donne della Ducati per quello che hanno fatto".
Nella stagione ormai alle porte, prosegue Domenicali, "le novità sono tante e la prima riguarda Lenovo, che già ci accompagna da anni ma dal 2021 diventa il title partner del team ufficiale Ducati MotoGp. Cambiano anche i numeri sul cupolino delle nostre nuove moto, bellissime nel loro colore rosso: Jack Miller" con il 43 e e "Pecco Bagnaia" con il 63 "sono piloti giovani e di talento che ci fanno guardare a questa stagione con ottimismo".
E in attesa del debutto sul circuito del Qatar il prossimo 28 marzo - con le moto 'congelate' nello sviluppo al 2020 come da regolamento e una sola evoluzione possibile nell'aerodinamica - i due piloti, giunti dal team satellite Pramac, affilano i buoni propositi.
"Quando mi è stato dette che ero nel team ufficiale è stato per me un momento di massimo godimento - racconta Bagnania -: essere pilota ufficiale della Ducati è il massimo che potessi chiedere. Il potenziale della moto e del team c'è: la moto già l'anno scorse era velocissima quando si riusciva a essere competitivi era la più forte di tutte".
Parole cui fanno eco quelle di Miller, australiano come Troy Bayliss e Casey Stoner, idoli sempiterni del popolo 'rosso'.
"Indossare questo colore in Motogp è un grande onore per me.
Essere arrivato qui - argomenta - è un grande traguardo, un grande sogno raggiunto ma sento di avere ancora molto da dare: faremo del nostro meglio per portare a casa il mondiale" che, dalle parti di Bologna, manca ormai da troppo tempo.
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