A una giornata dal termine di Berlino 2018 non migliora il bilancio dell'Italia in questi Europei di atletica. Che purtroppo stanno scivolando verso la mediocirtà, viste le attese della vigilia, anche se oggi è arrivata, come da pronostico, una medaglia (nello specifico un bronzo) nella marcia donne grazie all'ottima Antonella Palmisano. Ma per il resto solo piazzamenti, come quella medaglia 'di legno', leggi quarto posto, che Gianmarco Tamberi promette di bruciare mentre Yeman Crippa, quarto anche lui, è contento visto il livello degli avversari nella gara dei 5.000. "Sono giovane, e posso lavorarci sopra", dice il 21enne allenato da Massimo Pegoretti, dimenticandosi di aggiungere che il vincitore, l'enfant prodige norvegese Jakob Ingebrigtsen, di anni ne deve ancora compiere 18. La delusione maggiore arriva dalle azzurre della 4X400 donne, al centro di polemiche politiche dopo il successo nei Giochi del Mediterraneo e qui entrate in finale con il miglior tempo. Chigbolu, Folorunso, Lukudo e Grenot sono rimaste fuori dal podio, chiudendo al quinto posto al termine di una prova in cui la Grenot, grande esclusa della finale individuale, ha fornito la riprova, in ultima frazione, che il suo attuale stato di forma non è dei migliori.
Quinta è anche Daisy Osakue, un'altra che di recente ha fatto parlare di sé per motivi extrasportivi ma che oggi, nel disco donne vinto dalla fuoriclasse Perkovic, ha ottenuto un bel risultato, denso di significati. "Sono un po' amareggiata - dice l'azzurra - soltanto per non aver realizzato il personale ma in realtà mi sento molto contenta. C'è tanto su cui lavorare e non vedo l'ora di arrivare a casa per mettermi sotto ad allenarmi. Berlino è un trampolino di lancio, questi giorni li ricorderò per sempre". Complimenti a Daisy a parte, il bilancio dell'Italia dell'atletica (oggi anche sesta nella 4X400 uomini) è per ora di tre medaglie, tutte di bronzo, la metà esatta di quanto ottenuto, sei podi, nella precedente edizione degli Europei, ad Amsterdam. La frustrazione aumenta pensando che di quelle sei medaglie, due furono d'oro. Tra coloro che oggi si rammaricano c'è sicuramente 'Gimbo' Tamberi anche se si sforza di ridere, vista l'indole.
"Non mi aspettavo una gara così, pensavo che 2,28 alla prima bastasse per una medaglia - dice il marchigiano -. Ho cercato di fare il mio, nel secondo salto a 2,33 ero anche abbastanza vicino. Ero carichissimo, la voglia di saltare mi portava via. Sono sicuro che questa è la strada giusta per tornare in alto, credo che avrei potuto fare anche 2,33 ma con una progressione diversa. Una gara in cui Przybylko ha fatto un capolavoro di fronte a un gran tifo, me ne sono preso anch'io una bella fetta e mi sono divertito. L'anno scorso non ne avevo più dopo i Mondiali, invece adeso non vedo l'ora di tornare in gara e fare questi benedetti 2,30. Ci ho messo veramente l'anima". Domani chiusura, con la staffetta 4X100 trascinata da Filippo Tortu, alla ricerca del riscatto dopo il quinto posto della gara individuale. E' il momento di dimostrare che le speranze per un domani migliore possono essere già certezze adesso, almeno a livello continentale.
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