Il maratoneta etiope in esilio
subito dopo aver vinto la medaglia d'argento ai Giochi di Rio
2016 è stato invitato dal governo di Addis Abeba a "tornare a
casa". Feyisa Lilesa catturò l'attenzione internazionale due
anni fa alle Olimpiadi quando tagliò il traguardo con i polsi
incrociati nel gesto delle manette, in segno di protesta per le
persecuzioni contro l'etnia degli Oromo, tribù alla quale
appartiene. Adesso, la Federazione etiopica di atletica e il
comitato olimpico etiope, con il nuovo corso avviato dal primo
ministro riformista, Abiy Ahmed, hanno invitato l'atleta a
rientrare in Patria dicendosi pronti a dargli "l'accoglienza di
un eroe". Feyisa si è auto-esiliato negli Usa dal 2016. "Finché
questo governo resterà al potere, io non ho speranza di
tornare", disse nel 2017. Il nuovo premier etiope Ahmed, di
etnia Oromo come Feyisa, da quando si è insediato, ha portato
riforme radicali in tutto il paese, invitando gli oppositori che
vivono all'estero a tornare a casa.
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