"Le significative modifiche alla governance di Sport e Salute proposte con l'art. 29 dello schema di decreto legge recante 'Disposizioni organizzative urgenti e proroghe di termini previsti da disposizioni legislative in scadenza' prefigurano il venire meno di uno dei presupposti fondamentali che mi avevano indotto a offrire al Governo la mia disponibilità a guidare la Società, chiamata dalla legge 145/2018 a implementare la Riforma dello sport italiano, cui la stessa legge ambisce". E' il passaggio della lettera inviata al ministro dell'Economia Roberto Gualtieri e per conoscenza a quello dello sport e delle politiche giovanili, Vincenzo Spadafora, con cui l'ormai ex n.1 di Sport e Salute, Rocco Sabelli, ha annunciato le sue dimissioni. Il riferimento, si legge in una nota, è - nelle parole di Sabelli - alla "visione diversa della Riforma da quella originariamente prospettata" e alla convinzione che le modifiche alla governance proposte "siano scaturite anche da una sintonia con l'attuale ministro Spadafora mai nata e, credo, difficilmente possibile in futuro per evidenti e sperimentate diversità di cultura, linguaggio e metodi". Sabelli, nel comunicare al Ministro la decorrenza immediata delle dimissioni, ha garantito la più completa "disponibilità a supportare l'ordinato e migliore avvicendamento della responsabilità e della gestione".
"Ho appreso delle dimissioni e ringrazio l'ing. Rocco Sabelli per il lavoro svolto quale Presidente ed Amministratore Delegato di Sport e Salute Spa. Andremo avanti con equilibrio, condivisione ed efficacia, per portare a termine gli impegni finora assunti e proseguire nel lavoro di attuazione della riforma dello sport". Così il ministro dello sport e delle politiche giovanili, Vincenzo Spadafora, sul passo indietro annunciato da Sabelli al vertice di Sport e Salute.
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