"Sono contento di essere di nuovo in
Italia. E' importante fissare gli obiettivi fin dall'inizio
insieme alla squadra e a tutte le persone che lavorano con noi.
Vogliamo creare un'identità precisa per la Nazionale con una
cultura del lavoro finalizzata al miglioramento costante della
squadra. Vogliamo essere la miglior versione di noi stessi". Si
presenta così il nuovo ct dell'Italrugby Franco Smith parlando
del suo gruppo che sta preparando l'esordio nel Sei Nazioni,
sabato 1 febbraio a Cardiff contro il Galles. "Rispetto ai miei
primi contatti con Conor O'Shea, adesso la mia situazione è
cambiata con il ruolo di Capo Allenatore che mi rende orgoglioso
- dice ancora l'ex tecnico del Benetton -. Ho lavorato per tanto
tempo in Italia e conosco bene il movimento rugbistico italiano:
posso e voglio dare il mio apporto per contribuire alla crescita
del rugby in questo paese". Quali sono i criteri su cui si è
basato per le sue prime convocazioni? "Per scegliere i 36i
giocatori che abbiamo convocato - risponde Smith - è stato
seguito un processo determinato. Dopo un Mondiale, solitamente,
le Nazionali tendono ad attuare un cambio generazionale
lanciando molti giovani, ma credo che per avere una buona
crescita e garantire il miglior inserimento per i giocatori che
entrano per la prima volta a far parte di una Nazionale maggiore
c'è bisogno anche dell'apporto dei giocatori con più esperienza
creando un giusto equilibrio". Sulla scelta del nuovo capitano:
"Abbiamo identificato una "leadership group" di sette giocatori,
tra cui Luca Bigi. E' un percorso nuovo, diverso, ma che ha un
obiettivo: supportare costantemente la squadra e il capitano
dentro e fuori dal campo".
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