Il Tribunale nazionale antidoping ha
inflitto un anno di squalifica alla atleta paralimpica Martina
Caironi, risultata positiva in un controllo a sorpresa svolto da
Nado Italia. Il Tna ha però accolto l'istanza formulata
dall'atleta e ha sospeso di otto mesi la squalifica inflitta,
determinando nel 9 marzo prossimo la data di scadenza della
squalifica, tenuto conto del periodo di sospensione cautelare
già scontato.
Oro alle Paralimpiadi di Londra nei 100 metri e portabandiera
dell'Italia a quelle di Rio de Janeiro, Caironi aveva ammesso di
aver usato una pomata per curare un'ulcera al moncone della
gamba amputata ma solo dopo aver consultato il medico federale.
La pena per l'utilizzo di steroidi anabolizzanti prevede una
squalifica di quattro anni dalle competizioni ma la procura
antidoping, dopo aver ascoltato l'atleta e il medico federale
coinvolto nella vicenda, aveva riconosciuto la non
intenzionalità e la necessità terapeutica per l'uso della
pomata, chiedendo appunto un anno di squalifica.
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