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Golf: PGA Tour, "Ottimismo per big che non vivono in Usa"

Golf: PGA Tour, "Ottimismo per big che non vivono in Usa"

Quarantena 2 settimane, "lavoriamo per facilitare ingressi"

ROMA, 14 maggio 2020, 14:30

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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"Stiamo lavorando col governo federale degli Stati Uniti per facilitare l'ingresso nel paese di quei golfisti e caddie, membri del tour, che risiedono al di fuori degli USA. Siamo ottimisti". E' questa la posizione del PGA Tour in vista del ritorno ai tornei, previsto a porte chiuse per l'11 giugno a Fort Worth (Texas) col Charles Schwab Challenge, che potrebbe non vedere in gara tanti big, specialmente europei, che non vivono negli States. Il tutto per via di una quarantena - questo lo scenario previsto attualmente dall'esecutivo americano - di due settimane prima dell'inizio di ogni evento per quei protagonisti che non risiedono negli States. Una ipotesi che ha scoraggiato i golfisti continentali, a partire da Tommy Fleetwood.
    "Non ho intenzione - le dichiarazioni dell'inglese - di viaggiare in America e stare lontano dalla mia famiglia per 4 mesi". Il PGA Tour è dunque al lavoro per trovare una soluzione per un totale di circa 70 persone, tra giocatori e caddie.
   
   

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