"L'idea è quella di provare a portare
un po' di gioia alla gente che, almeno per qualche ora alla
settimana, avrà la possibilità di pensare ad altro. Ovviamente
non possiamo riportare in vita tutti i morti che ci sono stati,
ma almeno possiamo donare un po' di gioia e di allegria al
popolo Bergamasco". Il capitano dell'Atalanta, Papu Gomez,
intervistato da Radio 1 Rai Extratime, a pochi giorni dalla
ripresa del campionato spera di regalare un po' di sollievo e di
serenità alla sua città adottiva. "Nelle poche occasioni in cui
mi è capitato di andare fuori - aggiunge il bomber argentino -
per fare la spesa al supermercato, la gente che incontravo per
la strada mi chiedeva quando si sarebbe tornato a giocare e se
avevo qualche notizia o qualche novità sul campionato. La gente
ama il calcio, vive e respira di calcio...anche gli appassionati
hanno bisogno di ripartire"
Papu Gomez non dimentica le sua origini, ad Avellaneda, Barrio
alla periferia di Buenos Aires, e malgrado il successo è rimasto
molto vicino alla gente, con l'esempio e con i gesti concreti di
solidarietà. "Sono una figura pubblica che ha una
responsabilità, soprattutto nei confronti dei bambini che mi
guardano e a volte cerco di dare una mano a quelli che hanno più
bisogno, anche utilizzando la mia immagine. Ultimamente abbiamo
raccolto tanti soldi con le maglie di calcio (ha messo all'asta
la maglia che indossava negli ottavi di Champions contro il
Valencia n.d.r.). Abbiamo raccolto tanti soldi per l'Ospedale
Papa Giovanni Ventitreesimo di Bergamo e di questo sono molto,
molto contento". Un ultimo pensiero a Papa Francesco, il
Pontefice tifoso di calcio, argentino di Buenos Aires come lui:
"Per noi è un orgoglio avere un Papa argentino. Un Papa così
umile e così vicino alla gente"
Riproduzione riservata © Copyright ANSA