"Al premier Conte abbiamo esplicitato le nostre preoccupazioni, l'impegno del governo è stato sui ristori ma tutto il mondo dello sport di base si basa sulla mancanza di scopo di lucro e commisurare i ristori in base cali di fatturato significa uare criteri aziendalistici che non si sposano bene con la nostra realtà".
È quanto dichiarato dal presidente dell'Us Acli Damiano Lembo, intervenuto al 'Dribbling' su Rai 2.
"La crisi Covid-19 è grave, noi rispettiamo le regole ma
abbiamo segnalato alcune anomalie rispetto al decreto 'Ristori'
del 28 ottobre. La richiesta al governo è stata quella di
prendere in considerazione modalità diverse di ristoro", ha
aggiunto il numero uno dell'Us Acli, coordinatore degli Enti di
Promozione presso il Coni. "Siamo preoccupati e arrabbiati - ha
incalzato Lembo -. Ci siamo adoperati per far rispettare i
protocolli, tanto che ci sono stati riscontri che non hanno dato
esiti negativi. Insomma, il compitino lo avevamo fatto e quindi
il Dpcm del 24 è stata una doccia fredda. Lo sport di base è
seriamente a rischio ma non solo quello. Lo sport è salute,
economia sociale e nuovi stili di vita votati al benessere, non
per costrizione ma per scelta. Lo sport è un presidio medico".
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