"Il calcio femminile è fantastico ma ha bisogno di sostegno, di essere libero.
Ma soprattutto è un mondo che ci può insegnare molto per raggiungere la parità.
È
vero che il professionismo avrà ancora strada lunga ma questa è
una partenza importante". Lo dice l'olimpionica dello sci di
fondo, nonché membro onorario Cio e atleta Legend Manuela Di
Centa, intervenuta al webinar dell'Us Acli nell'ambito di 'Fare
Rete', parlando del professionismo femminile, in particolare nel
calcio, nel giorno della festa della donna.
"Da' una grande dignità, non penso solo alle ragazze che
vestono l'azzurro ma anche alle bambine che da piccole vedono le
altre che sono lì. Tutti i divari a livello salariale
scompariranno da soli, è una strada importante, delicata, che
serve a tutto il calcio femminile e allo sport in generale. Lo
sport non è solo un salario ma anche un valore, la dignità", ha
aggiunto Di Centa, che raccontando della sua infanzia e della
sua passione per lo sport che l'ha portata poi a rivestire
l'importante ruolo di 'portabandiera' delle Legend promosse da
Sport e Salute, ha ricordato: "Ho vinto 14 medaglie ma la mia
esperienza sul territorio viene prima del podio, alla base del
podio. Da piccoli si gioca, si salta, solo poi vengono le gare.
Io sono nata con queste esigenze, solo dopo è arrivata la gara e
solo dopo ho trovato le differenze, nei dirigenti sportivi, nei
premi, che tuttora sono diversi. Pensare che mi era stato detto
'non fare lo sci di fondo che è uno sport per maschi'".
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