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Pentathlon: via l'equitazione, protesta atleti da tutto il mondo

Pentathlon

Pentathlon: via l'equitazione, protesta atleti da tutto il mondo

'Siamo scioccati, ora dimissioni vertici federazione mondiale'

ROMA, 06 novembre 2021, 13:35

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Oltre 650 atleti di pentathlon moderno hanno chiesto le dimissioni del consiglio direttivo dell'organo di governo internazionale dello sport (Uipm), dichiarandosi "scioccati" dalla decisione di estromettere a partire dalle Olimpiadi di Los Angeles 2028 l'equitazione, disciplina voluta da De Coubertin nel 1912, quando fondò questa specialità "per mostrare l'atleta totale". Lo riporta il sito 'insidethegames', elencando anche i nomi dei 667 firmatari della lettera di protesta, tra cui i campioni di Tokyo 2020, i britannici Joseph Choong e Kate French, la medaglia d'oro della Repubblica Ceca a Londra 2012 David Svoboda, la medaglia di bronzo a Sydney 2000 Kate Allenby della Gran Bretagna e il campione del mondo nel 1990 a Lahti (Finlandia), l'azzurro Gianluca Tiberti.
    "Senza consultare i suoi atleti e le federazioni affiliate", il presidente dell'Uipm, Klaus Schormann, e il comitato esecutivo - si legge nella lettera diffusa online - hanno "minato 109 anni di pentathlon moderno", disciplina che comprende anche corsa, tiro, nuoto e scherma. "Il Consiglio afferma di rispondere alle pressioni del Comitato olimpico internazionale. Siamo tutti consapevoli delle sfide che il pentathlon moderno deve affrontare" ma "dobbiamo guardare sempre al futuro e far andare avanti il nostro sport". Per questo "le azioni dell'attuale presidente e del comitato esecutivo mostrano che abbiamo bisogno di un nuovo consiglio in grado di pianificare gli interessi a lungo termine dello sport, difendere i suoi atleti e proteggere il suo posto nei Giochi olimpici".
    L'Uipm ha annunciato giovedì scorso di aver aperto una consultazione per trovare una disciplina sostituiva dell'equitazione, che potrebbe essere il ciclismo. La decisione è maturata anche dopo le scene riprese dalle telecamere alle Olimpiadi di Tokyo 2020, quando l'allenatrice tedesca Kim Raisner (poi squalificata) aveva colpito con dei pugni il cavallo che stava disobbedendo agli ordini di Annika Schleu, una delle favorite, impuntandosi e facendo sfumare il sogno di una medaglia. Il cavallo è sconosciuto e viene assegnato agli atleti appena venti minuti prima della gara, a volte troppo poco per familiarizzare.
   

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