"Ho affrontato diverse candidature,
ma questa è un'assemblea che cade in un momento difficile per il
Paese e per il mondo intero e l'emozione la sento tutta ed
aggiungo che è ancora un momento più complicato per lo sport
italiano. Mi candido per un quadriennio che deve essere di
cambiamento e rivoluzione". Il presidente della federbasket,
Gianni Petrucci, si è rivolto così alla assemblea della Fip
chiamata a rieleggerlo alla guida della pallacanestro italiana,
alla presenza del n.1 del Coni, Giovanni Malagò e del segretario
generale Carlo Mornati. Petrucci, candidato unico, ha parlato
anche della legge di riforma dello sport. "Sono due anni che la
legge è ferma, che non dimentichiamo che nasce come legge
delega. Come si può pensare di andare avanti se tutto lo sport
italiano è contrario? - ha sottolineato Petrucci - Questa legge,
quasi fosse un miracolo, ha fatto trovare unità allo sport
italiano, e sinceramente non porta alcun vantaggio, ma tanti
problemi, prima al Coni e poi alle federazioni. Non capiamo la
necessità di un provvedimento che vuol cambiare lo sport
italiano, in pratica cancellando la storia del Coni: come si può
pensare che il Consiglio Nazionale non segua i principi
statutari del CIO, con nuovi membri nominati dai ministeri
mentre, oggi, noi siamo eletti? Non si può fare una legge contro
il Coni se il Coni non è d'accordo. Al presidente Malagò e a
Mornati dico: andate avanti. Noi saremo al vostro fianco contro
questa legge che è uno zibaldone. Nel 2000 sono stato 5 ore
seduto accanto a papa Woytila, proprio qui allo Stadio Olimpico,
durante il Giubileo degli Sportivi da presidente del Coni.
Auguro lo stesso a Giovanni Malagò per il prossimo giubileo del
2025".
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