Nella convinzione comune il Real Madrid è soprattutto 'BBC', ossia il trittico di stelle Bale, Benzema e Cristiano Ronaldo. Per Diego Simeone è invece il centrocampista brasiliano Casemiro la chiave dell'ultimo ostacolo fra il suo Atletico e la Champions League. "Casemiro è senz'altro più importante per l'equilibrio del Real. Zidane si è preso la responsabilità di affidarsi a lui, che ha cambiato il volto alla sua squadra", è l'analisi dell'allenatore che, fra un sorso d'acqua e l'altro, nella conferenza stampa di San Siro dissimula la tensione di chi non vuole sciupare la seconda chance in tre anni di portare per la prima volta sul tetto d'Europa la squadra creata nel 1903 da un gruppo di studenti baschi. "Mi esalta avere 113 anni di storia sulle spalle - assicura l'argentino -. Nulla mi farebbe felice se non vincere". Il sapore di una finale persa l'ha già provato nel 2014, sempre contro il Real. Questa volta non ha ripetuto nulla della routine di avvicinamento alla sfida di Lisbona. "Scaramanzia? Chi è superstizioso sottovaluta il nostro lavoro. Guardiamo sempre avanti: chi è tenace ce la fa sempre - taglia corto l'ex di Inter e Lazio - Ho sempre allenato con competenza, intensità e volontà per realizzare i sogni. Sono il leader di questa squadra e la sostengo al massimo". Leader e predicatore di una filosofia che per gli esteti è l'anti-calcio. "A Ronaldo non piace il cholismo? Come in politica e religione, nel calcio ognuno ha la sua opinione", la replica di Simeone, che ha pochi dubbi sui titolari (al centro della difesa Savic è favorito su Gimenez) e due certezze in attacco, Griezmann e Torres. Lo spagnolo ha già vinto una Champions col Chelsea e sogna di ripetersi con la squadra per cui ha iniziato a giocare a 11 anni. "E' la partita della vita per me", ha assicurato Torres, tornato a casa dopo tre stagioni e mezza in Premier e sei mesi da dimenticare al Milan, durante i quali non ha mai segnato a San Siro. "Ma spero che diventi un luogo magico per me. San Siro - è certo - domani sarà lo stadio dell'Atletico".
Zidane "Vincere sarebbe ciliegina sulla torta" - Vincere sarebbe la "ciliegina sulla torta" dopo un cammino difficile, fatto di lavoro e anche di sofferenza: lo pensa l'allenatore del Real Madrid Zinedine Zidane che, alla vigilia della finale di Champion contro l'Atletico, insiste su alcuni concetti, il lavoro e la consapevolezza che non sara' affatto facile. "Abbiamo lavorato molto e abbiamo meritato di essere qui, esattamente come l'Atletico. Soffrire e' normale ma ora siamo pronti per giocare. Dobbiamo dormire stanotte perché domani bisogna fare bene. E' la finale. L'importante e' metterci il cuore": sono le parole del francese al quale vengono rivolte molte domande sulla finale di due anni fa vinta contro l'Atletico. "Alcuni giocatori - dice - sono cambiati ma non sono cambiati i nostri valori. Se dovessimo perdere? Non sarebbe un fallimento. Il vero insuccesso sarebbe se non riuscissimo a dimostrare quello che siamo in grado di fare. Ma posso garantire che siamo preparati".
Queste le probabili formazioni di Real Madrid e Atletico Madrid per la finale di Champions League in programma domani allo stadio Meazza di Milano alle 20.45.
Real Madrid (4-3-3): 1 Navas, 15 Carvajal, 3 Pepe, 4 Ramos, 12 Marcelo, 8 Kroos, 14 Casemiro, 19 Modric, 11 Bale, 9 Benzema, 7 Ronaldo. (13 Casilla, 6 Nacho, 17 Arbeloa, 23 Danilo, 10 James, 16 Kovacic, 18 Vazquez, 22 Isco, 20 Jesé, 29 Mayoral). All.: Zidane.
Atletico Madrid (4-4-2): 13 Oblak, 20 Juanfran, 2 Godin, 15 Savic, 3 Filipe Luis, 12 Augusto, 14 Gabi, 17 Saul, 6 Koke, 7 Griezmann, 9 F.Torres. (1 Moya, 18 Gamez, 19 Hernandez, 24 Gimenez, 5 Tiago, 8 Kranevitter, 10 O.Torres, 17 Niguez, 21 Carrasco, 22 Partey, 16 Correa, 23 Vietto). All.: Simeone. Arbitro: Clattenburg (Inghilterra).
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