"A mente fredda mi rendo conto di aver risposto ad una provocazione con un'altra provocazione. Provengo da un paese che conosce le tragedie causate dai pregiudizi etnici. Per questo mi dispiace di essermi fatto prendere dalla tensione del dopo derby e di essermi espresso in maniera infelice": lo scrive Senad Lulic sul suo profilo Facebook, dopo le sue frasi su Ruediger, dopo il derby di Roma. Il giocatore rischia 10 giornate di stop, se il suo verrà valutato come comportamento di 'discriminazione razziale o etnica'.
I fatti accaduti in occasione del derby di ieri tra Lazio e Roma, prima, durante e dopo la partita, sono all'attenzione della Procura federale della Figc, guidata dall'ex Prefetto Giuseppe Pecoraro. E' questa la posizione che trapela dalla Federcalcio all'indomani di una partita che ha vissuto momenti di grande tensione, proseguita poi negli spogliatoi con la frase a sfondo razzista del laziale Lulic ("Ruediger due anni fa a Stoccarda vendeva calzini e cinture, ora fa il fenomeno"). "Gli ispettori della Procura - emerge ancora in via Allegri - erano regolarmente al lavoro ieri a bordo campo". Tutto questo, considerando che alcuni degli episodi contestati saranno ovviamente oggetto delle decisioni del giudice sportivo di Serie A.
Le frasi di Lulic all'indirizzo di Ruediger sono "da biasimare, inaccettabili", ma "non credo ci sia bisogno di un giudizio del presidente del Coni, mi sembra che sia stato unanime e anche la società Lazio ha subito esternato una presa di posizione molto chiara". È la posizione di Giovanni Malagò, intercettato oggi al Foro Italico, in merito alle dichiarazioni a sfondo razzista ("Ruediger vendeva cinture e calzini a Stoccarda") del giocatore laziale all'indirizzo del giallorosso. Malagò ha quindi fatto i complimenti a Daniele De Rossi per aver stemperato a fine gara le dichiarazioni del bosniaco ("Brutte, ma dopo certe partite a caldo puoi dire cose di cui poi ti penti", le parole di De Rossi ieri), e ha spiegato: "Già la scorsa settimana avevo sentito dire a De Rossi cose di molto buonsenso e quando ieri a caldo gli hanno chiesto una opinione è stato saggio, maturo, equilibrato. Non ha giustificato, ma ha raccontato stati d'animo e aspetti dovuti alla provocazione. Sono cose comunque da criticare, biasimare, inaccettabili, ma penso che gli stessi tifosi della Lazio, se sentono cosa ha detto De Rossi lo apprezzeranno".
LA POLEMICA
Lucic 'giocatore razzista'. Così Wikipedia archivia la bufera scatenata dopo il derby dalle frasi del calcìatore bosniaco contro il romanista Rudiger. Per il laziale "Rudiger già parlava prima della partita. Due anni fa a Stoccarda vendeva calzini e cinture e adesso fa il fenomeno - ha detto il bosniaco - Non è colpa sua, è colpa di quelli che stanno intorno a lui e che fanno crescere un ragazzo maleducato. Lasciamo stare queste provocazioni che capiteranno anche in futuro". "La società si duole per come sono state interpretate le parole di Lulic, si è trattato di una espressione a caldo dopo un derby perso e che ha fatto male ai giocatori", si tratta di "una polemica andata oltre le righe". Sono le scuse della Lazio da parte del responsabile della comunicazione, Arturo Diaconale. La Lazio si è scusata a nome del club e di Lulic per le parole del calciatore bosniaco sul giallorosso Ruediger, ma in zona mista il giocatore, a precisa domanda dei cronisti, non ha voluto chiedere scusa e ha glissato così: "Chiedere scusa? No, lasciamo stare. Se è una frase razzista? No, anche noi bianchi, tutti vendiamo calzini".
Spalletti "Lulic? Si commenta da solo" - "Le parole di Lulic? Si commentano da sole. Domani quando uno le legge è un problema di chi le pronuncia. Noi non commentiamo niente, le lasciamo lì. Spero non le abbia fatte queste dichiarazioni, perché è anche un gran calciatore, altrimenti si vanno ad alimentare certi discorsi". Lo dice Luciano Spalletti informato in conferenza stampa delle dichiarazioni rilasciate dal calciatore della Lazio.
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