"I casi di discriminazione negli
stadi italiani sono diminuiti del 75%, grazie a un'azione
combinata tra Federazione, club e forze ordine. Oggi le società,
grazie a una norma introdotta dalla Figc, possono bandire per
sempre dal proprio stadio i tifosi che si macchiano di tali
fatti, come avviene in Inghilterra". Così il dg della Figc e
vicepresidente Uefa, Michele Uva, a margine del forum #EqualGame
al liceo Agnesi di Milano, sottolinea i progressi fatti dal
calcio nella lotta alle discriminazioni. "C'è ancora molto da
fare - aggiunge Uva - ma lo sport è il terzo gradino per fermare
la discriminazione, insieme alla famiglia e alla scuola.
L'Italia ha il dovere di diventare il primo centro di
accoglienza e integrazione. Non dobbiamo mai mollare la presa e
non fare sentire escluso nessuno dai 60 mila ragazzi di
'Generazione 2' iscritti alla Federazione.
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