"Per due mesi abbiamo letto, ascoltato
e sopportato in silenzio dirigenti di altre squadre che hanno
voluto cavalcare per fini personali il fango che veniva gettato
su questa società e sul traguardo storico che è stato raggiunto
grazie al lavoro, alla correttezza, al sudore e al sacrificio di
questi anni. Ora siamo contenti che sia stata fatta giustizia".
Pietro Pizzarotti, del consiglio d'amministrazione del Parma
Calcio 1913, ha commentato così, di ritorno da Roma, la sentenza
della Corte d'Appello Federale che ha cancellato al club
emiliano tutti i punti di penalizzazione per la vicenda sms. Il
club, in una nota ufficiale, aggiunge poi che la sentenza "ha
sancito l'estraneità totale della società ai fatti contestati,
una vicenda che mediaticamente ha danneggiato enormemente
l'immagine del club". Resta in silenzio invece per oggi Emanuele
Calaiò, squalificato sino al 31 dicembre di quest'anno; in primo
grado lo stop deciso dai giudici era di due anni.
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