"I protocolli della Federazione
medico sportiva, da un punto di vista agonistico sono perfetti,
perché estremamente rigorosi e precisi. Qualche perplessità è se
tutte le società possono portare avanti protocolli così rigidi:
dobbiamo considerare che il professionismo non è solo la Serie
A, ma anche la Serie B e la C. Ci sono tante società, molto
piccole, che hanno problematiche di tipo economico,
territoriale, di cui bisogna tener conto". Lo ha detto il prof.
Enrico Castellacci, presidente dell'Associazione italiana medici
calcio, intervenendo a Radio Punto Nuovo.
"Bisogna capire quando il Governo deciderà che le squadre si
possono allenare - aggiunge il medico degli azzurri campioni del
mondo nel 2006 -. C'è bisogno di giorni perché questi ragazzi si
riprendano, francamente anche in questo caso sarei per una
differenziazione. Nelle squadre più piccole non è stato facile
potersi preparare anche a casa: i giocatori hanno bisogno di
15-20 giorni per riprendersi. La Federazione medico sportiva ha
tutte le competenze, poi c'è la commissione tecnico-scientifica
che può esprimere oculati pareri, quindi c'è un'associazione di
medici del calcio che ha una valenza, perché porta il parere dei
medici di campo. I medici sociali hanno grosse responsabilità,
anche dal punto di vista legale".
"Da medico - aggiunge Castellacci -, dico che bisogna essere
molto cauti. Vengo dall'esperienza cinese e ancora oggi non
hanno stabilito quando ricominciare il campionato. Il problema
delle ricaduta è evidente ed è la paura più logica, quindi
riflettiamo, aspettiamo qualche giorno e vediamo se questo picco
comincerà veramente a scendere, in quel momento potremmo essere
più precisi. Serie A finita? Non devo essere io a dirlo, noi
auspichiamo possa esserci un termine del campionato, è vero, ma
sono perplesso al riguardo".
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