"Io penso che sia un po' una
forzatura riprendere, poi se dovremo farlo lo faremo. Leggevo
anche di stare a distanza due metri in una partita, ma come si
fa?".
Dai microfoni di Radio Bianconera l'ex juventino Lorenzo
Ariaudo, difensore attualmente al Frosinone, esprime le proprie
perplessità sulla ripresa dell'attività calcistica.
"Secondo me troppa gente parla, anche chi conosce poco il
mondo del calcio - dice ancora Ariaudo -. Magari noi siamo
giovani, ma a casa abbiamo la famiglia, neonati, anziani, nello
staff ci sono magazzinieri e tante altre figure e non tutti sono
giovani. Sicuramente un po' abbiamo paura, è uno sport di
contatto, riprendere la stagione è un po' una forzatura. La
voglia da parte di tutti c'è, ma devono esserci le condizioni
giuste che devono essere trovate. Comunque ci stiamo allenando,
e se verremo chiamati in causa ci faremo trovare pronti".
Poi un commento sui suoi anni alla Juventus: "la Juve è una
scuola di vita, la prima cosa che ti insegna è a diventare uomo
e dopo calciatore, è il loro slogan quando inizi. Sono stato lì
dai 9 anni fino ai 20-21. Ogni anno cambiavi allenatore e dovevi
metterti in discussione, ogni anno dovevi dimostrarti
all'altezza. È stata una scuola di vita, senza di quella non
avrei i valori che mi porto dietro e che spero un giorno di
insegnare a mio figlio".
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