Solo l'immediato ritorno in campo consentirà al calcio italiano "di attutire il crollo dei ricavi sul breve periodo, stimabili altrimenti in oltre 700 milioni, più di 500 generati dal blocco imposto dal Covid-19". Lo ha detto il presidente della Figc Gabriele Gravina in un intervento sulla piattaforma web dell'osservatorio "Riparte l'Italia", ricordando poi i numeri del settore occupazionale del mondo del pallone: "Occorre difendere 100mila lavoratori, un milione e mezzo di tesserati e 4,7 miliardi di fatturato".
"Il compito della Federcalcio è fare di tutto, sempre nel rispetto della salute di ogni protagonista, per rimettere in moto il sistema, anche per impedire che la crisi economica comprometta, stavolta sì, irreparabilmente, la passione degli italiani verso questo splendido gioco", ha scritto Gravina, sottolineando gli sforzi della Figc, che ha "lavorato incessantemente insieme ai ministri per lo Sport Vincenzo Spadafora, dell'Economia Roberto Gualtieri e della Salute Roberto Speranza, per creare le condizioni di sicurezza per la ripresa dei campionati professionistici".
Il lavoro costante, "spesso svolto sotto traccia", ha sottolineato ancora Gravina, "non si è ancora concluso", ma il mondo del calcio "inizia a beneficiare". "Per noi ripartire vuol dire tornare a giocare".
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