"Gli atleti tendenzialmente non amano
cambiare quello che funziona: queste modifiche di orari e
condizioni possono generare delle incertezze. Detto questo
possono essere considerati molto forti mentalmente, cambia poco
per loro essere visti da mille persone, da 10 o da 80 mila.
Riescono a isolarsi dal contesto. Le papere dei portieri in
Germania? Non credo sia dovuta all'assenza del pubblico". Così
il mental coach Francesco Fornaro illustra lo stato d'animo dei
calciatori, reduci da un lungo stop, ma sul punto di rimettersi
in gioco.
"Gli atleti sono bravissimi ad adattarsi, da questo punto di
vista sono molto professionali - aggiunge il prof. Fornaro -. E
più importante il tema del caldo, dell'umidità, delle partite in
estate. Il clima ha un'influenza sul rendimento dei calciatori,
è un fattore che incide fisicamente, non mentalmente. Alla fine
fai i conti con quello che hai e poi il clima vale per tutti. Ho
sentito degli atleti durante la quarantena, li ho esortati a
rimanere sull'obiettivo; mancava il concetto di squadra, ma sono
stati aiutati dalle videochiamate".
"Alcuni di loro - conclude - hanno anche avuto modo di
recuperare. Sono convinto che torneranno in campo al 100%".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA