"Devo precisare, smentendo altre
voci, che rivesto la carica di amministratore della SSD Palermo,
al pari di Mirri e Sagramola; vorrei ricordare a tutti che
amministrare una società espone a notevoli responsabilità
giuridiche". Comincia così un comunicato di Tony Di Piazza,
dirigente del club, che replica alle dichiarazioni del
presidente, Dario Mirri.
"Sono stato rappresentato come una persona con le idee
confuse - aggiunge -. Queste affermazioni non sono vere, perché
mi sono dimesso dalla carica di vicepresidente della società e
ho confermato le dimissioni nel Cda del 26 maggio; avevo
manifestato la disponibilità a riconsiderare le dimissioni se si
fosse ristabilito un clima di leale collaborazione, ipotesi che
è stata rifiutata dai diretti interessati, con la conseguenza
che non ho mai ritirato le dimissioni. Ho comunicato
l'intenzione di cedere la quota di partecipazione sociale e non
ho mai cambiato idea sul punto, né fatto comunicazioni in tal
senso".
Di Piazza, inoltre, contesta "un supposto mio voto contrario
al riconoscimento del premio ai giocatori". "Faccio presente -
spiega - che non c'è stato alcun voto sul punto, perché avevo
chiesto di poter discutere l'opportunità di corrispondere
interamente i premi approvati prima dell'emergenza; la
richiesta, da quanto appreso attraverso i media, era stata
accettata dai calciatori, e gli altri due consiglieri hanno
votato contro la mia proposta, dimostrando di non voler
promuovere la dialettica all'interno del consiglio.
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