Cagliari tra presente e futuro
domani in casa contro l'Udinese. Un pensiero alla classifica con
l'obiettivo di provare ad attaccare il decimo posto e i 47
punti, record dell'era Giulini. Ma è inevitabile che fuori dal
campo si parli anche di grandi manovre in vista del prossimo
campionato. Nodo da sciogliere, la conferma dell'attuale
allenatore Walter Zenga, che oggi non parla. Con le
indiscrezioni sui possibili successori, tra ipotesi Ranieri e
idea Di Francesco.
E poi ci sono le voci di mercato: tutto ruota intorno alla
permanenza in rossoblu di Nainggolan. Nel presente però, il
Ninja è fuori causa, fermato sino alla fine del torneo dalla
lesione al polpaccio. E Zenga non potrà contare nemmeno sui
soliti Pellegrini (terapie) e Oliva (personalizzato). Salvo
clamorose sorprese non dovrebbe essere nella lista dei convocati
per la quarta volta di fila neppure Cigarini, fuori dal radar
del mister per mai chiarite questioni che, dice il mister,
devono rimanere nello spogliatoio.
E allora al tecnico, per sperare di vincere l'ultima partita del
torneo sulla carta abbordabile (gli altri avversari sono
Juventus e Milan), non rimane che puntare sulla vecchia guardia.
A cominciare dalla difesa, reparto che dovrebbe ripartire dal
primo minuto dal duo Ceppitelli-Pisacane. Con l'aggiunta di uno
tra Klavan, Carboni e Walukiewicz. A centrocampo comando
affidato al duo Rog- Nandez. Più Ionita a dare manforte in mezzo
e Lykogiannis e Mattiello lungo le corsie esterne. Mentre
davanti il compito di pungere sarà affidato, senza grandi
sconvolgimenti, a Simeone, 11 gol, e Joao Pedro, 18. Con i vari
Ragatzu e Pereiro pronti a entrare in campo per cambiare assetto
nel caso dovesse servire. Ma attenzione ai Primavera: Zenga ne
ha già fatti esordire tre e la prossima occasione potrebbe
essere per Marigosu o Lombardi.
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