"Un momento che era triste me
l'hanno fatto vivere in maniera indimenticabile, soprattutto
perché i calciatori sono i nostri primi giudici. E' il miglior
fine carriera che potessi immaginare, un ricordo che mi porterò
dentro per sempre".
Così Gianluca Rocchi, arbitro fiorentino che oggi, dopo 17
anni ad alto livello, ha diretto la sua ultima partita, commenta
ai microfoni di Sky l'omaggio stile rugby che ha ricevuto dai
calciatori di Juventus e Roma, che al termine della partita si
sono disposti su due file facendo passare, a mo' di passerella,
l'arbitro in mezzo a loro, applaudendolo. "Lasciare il campo mi
fa stare male - dice ancora Rocchi - perché è stato la mia vita,
però me ne vado che sto ancora bene, mentre invece se avessi
continuato non so se mi sarei sentito così".
Gli viene chiesto perché in Italia si concedono tanti rigori,
e Rocchi risponde che "dopo il lockdown, con le partite senza
pubblico e quindi questo clima così diverso,, ho avuto la
sensazione che fosse la stessa cosa. Può essere checerte
decisioni possano essere state amplificate da certe proteste e
certe frasi che con il pubblico nemmeno avresti sentito e che
ora invece vengono punite al volo".
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