"Condivido Rudi con i suoi
giocatori": Francesca Brienza si presenta così, con l'orgoglio
di chiamarsi per nome e non solo come lady Garcia, nella pagina
che l'Equipe le dedica nel giorno della semifinale Champions in
cui l'Olympique Lione sfida il Bayern Monaco. "Mi piace
viaggiare, ma ho detto a Rudi che a Lisbona andrò se va in
finale", dice la giornalista romana divenuta compagna
dell'allenatore durante la sua stagione a Trigoria ("lavoravo
per il club e sono coscienziosa, così prima di uscire con lui
lasciai passare del tempo e chiesi permesso al mio capo").
Brienza racconta il suo rapporto con il lavoro, le difficoltà
di essere la compagna dell'allenatore, l'indipendenza, i
pregiudizi sulle donne che parlano e scrivono di calcio ("tutto
sta nell'intelligenza dei propri limiti e delle proprie
capacita'"). E parla anche di Garcia. "A Roma ha fatto un lavoro
fantastico, gettando le basi di una squadra le cui tracce
restano anche nella squadra di oggi".
Il mestiere di allenatore, aggiunge, "ti divora: non c'e'
sabato e non c'e' domenica, non hai tempo per te, quando vinci
vince tutto il mondo e quando perdi sei solo. Ma io ho imparato
da lui a relativizzare vittorie e sconfitte. Ma non durerà tutta
la vita, oltre tutto Rudi allena già da tanto...".
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